Omelia (08-12-2010)
don Luca Orlando Russo
«Eccomi, sono la serva del Signore»

Sullo sfondo di questo brano evangelico ci sono non pochi riferimenti all'Antico Testamento e, in particolare, a storie molto note della tradizione veterotestamentaria. La storia che ci viene descritta nella prima lettura dà la prospettiva alla solennità odierna. Maria risalta per il contrasto che si crea con i nostri progenitori, soprattutto con Eva, la donna che disobbedisce alla voce di Dio, per aderire a quella del serpente. Esattamente all'opposto, in Maria vi è il modello di colei che obbedisce perfettamente alla voce del Padre: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
Maria, concepita immacolata, ovvero libera da qualsiasi legame con il male, è la prima creatura a godere dei benefici che la morte e la risurrezione di Cristo apporteranno a tutta l'umanità. Lei è quella donna la cui stirpe schiaccerà la testa al serpente, come ci ricorda il libro della Genesi nella prima lettura: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». La liturgia di questa solennità sottolinea con forza che non poteva nascere sotto il dominio del peccato Colei nel cui grembo, per opera dello Spirito Santo, sarebbe stato concepito il Salvatore del mondo che avrebbe liberato il mondo dal potere di Satana.
È molto utile sottolineare, però, che la grandezza di Maria è legata, come ci ricorda il testo evangelico, alla sua sconfinata fiducia in Dio. È questa fiducia che la rende capace di poter offrire all'angelo tutta la propria disponibilità dichiarandosi la serva del Signore. Tutti ricordiamo che a Dio non è risultato impossibile permettere ad Abramo e Sara di poter diventare genitori ad un'età in cui è preclusa una tale possibilità, alla stessa maniera l'angelo ricorda a Maria che a Dio non è stato impossibile nemmeno ripetersi con Zaccaria ed Elisabetta. Ma qui c'è un oltre a cui Dio chiama Maria: Lei non ha conosciuto uomo. Ma Dio la invita ad accogliere che a Dio è anche possibile, unico caso, generare per opera dello Suo Spirito, ed è proprio quello che avverrà se Maria darà il suo assenso. la sua fiducia.
Maria qui dimostra tutta la sua grandezza e il suo essere stata concepita in una dimensione di pienezza di grazia: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».