Omelia (25-10-2002) |
Paolo Curtaz |
Commento Luca 12,54-59 Sì o Signore, facciamo fatica a leggere i segni dei tempi, stentiamo davvero a leggere ciò che sta accadendo alle nostre comunità e alla nostra società. Riprendendo l'immagine di queste ultime settimane dell'anno, il tempo del vegliare, la nostra Chiesa italiana stenta a vegliare nella notte, anzi, l'impressione è che si faccia un gran bel sonno. Conosco ancora persone (troppe) convinte che in Italia la massa di pecoroni segue improbabili proclami di una gerarchia ottusa (Gesù Cristo? che c'entra?) e che pochi illuminati laicisti difendono i valori della libertà. Sarò schietto: dove abitano questi tali? Dall'alto delle mie montagne forse la vista mi si è affievolita. Io vedo – al contrario – una maggioranza di persone con un vago senso di appartenenza al cristianesimo, ancorati ad una visione tendente al superstizioso della vita, ben contenti di essere lasciati stare nelle loro piccole sicurezze e un gruppo di persone – in minoranza assoluta – che hanno preso coscienza della sequela del Vangelo e con semplicità vivono la presenza del Rabbì Gesù. Ecco, questo riesco a leggere dell'attuale realtà della nostra Chiesa italiana. Quante cose devono cambiare nella nostra appartenenza alla fede! Linguaggio, testimonianza, stile di vita, responsabilità nelle comunità: è il tempo della notte (come, non riusciamo a leggere i segni dei tempi?) che il piccolo resto di Israele, noi, è chiamato ad attraversare. Allora mi chiedo e vi chiedo: vi brucia dentro Cristo? Vi brucia da non poter fare a meno di pensare a lui? Vi è successo di desiderare profondamente di raccontarlo (senza fanatismi o semplificazioni) a chi vi sta accanto? Vi è successo di difenderlo in una discussione? E di essere presi in giro per le vostre convinzioni? No? Brutto segno: o vivete in un monastero o proprio non si vede che siete cristiani... Giudicare il tempo in cui viviamo è nostro compito, discernere i segni dei tempi è ciò che il Signore ci chiede per crescere nella fede. Non vi appassiona? Siamo chiamati a vivere un tempo nuovo della fede, come le prime comunità cristiane siamo chiamati a vivere una dimensione di missionarietà, di annuncio. Per oggi sappiamo cosa fare... Il tuo Spirito, con abbondanza, ci scuota, Signore, ci svegli, ci cambi, illuminaci nel profondo per portare la tua Parola a chi incontreremo oggi. |