Omelia (11-12-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Gesù disse: "Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto, Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro".

Come vivere questa Parola?
Gesù non può non suscitare perplessità quando dichiara che Elia verrà e ristabilirà ogni cosa, ma che è pure già venuto e non è stato riconosciuto, alludendo con ciò all'epilogo tragico della missione di Giovanni Battista. Questa affermazione è un chiaro messaggio ai suoi discepoli e a tutti i suoi ascoltatori: chi va innanzi al Signore per preparargli le strade, dovrà essere come Elia: "simile al fuoco", ardente di zelo. Ma anche come Giovanni Battista: dovrà soffrire, come il Figlio dell'uomo.
Anche per noi, dunque, si coniuga una necessità in ordine alla fede: ardere di zelo per il Signore, bruciare nel fuoco della fedeltà e patire nella carne le sofferenze del parto fino a che non venga alla luce il regno di Dio dentro di noi e attorno a noi.
Una luminosa prospettiva ne deriva: staremo alla presenza del Signore e converseremo con Lui nell'intimità nuziale dell'ascolto (cf Mt 17,3), in un silenzio-amore adorante, come sull'alto monte della trasfigurazione.

Oggi, nel mio rientro al cuore, chiederò la fedeltà alla Parola perché divenga in me spada a doppio taglio pepr annunciare con zelo e guarire il mio cuore.

Donami, Signore, di stare alla tua presenza, di ascoltarti con ardore e di annunciarti con umile coraggio!

La voce di una mistica
Io ho più bisogno di amore che di aria per respirare. Io sento sempre il mio cuore battere nel mio petto, ma sospiro dietro l'Alleanza divina.
Marthe Robin