Omelia (08-12-2010)
padre Paul Devreux


La festa dell'immacolata, come tutte le feste che riguardano Maria, è anzitutto una festa bella perché ci parla di una persona che ha creduto in Dio ed è vissuta in profonda comunione con lui; questo la rende bella perché Dio è anzitutto bellezza.

Il vangelo scelto per parlarcene è quello scritto da Luca, il quale l'ha probabilmente conosciuta di persona, o per lo meno a conosciuto qualcuno che la conosceva bene. Il semplice accenno al fatto che sa che "Maria serbava tutte queste cose nel suo cuore" ce lo fa capire, cosi come il racconto dell'annunciazione che oggi abbiamo letto.

Il racconto comincia dicendo che l'angelo Gabriele, mandato da Dio, va a trovarla e le dice: "Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te". Questo è quello che è importante e ci interessa, perché se cosi è, diventa per noi una mediatrice visibile tra noi e Dio e per questo la preghiamo di ascoltare le nostre preghiere e di pregare il Padre per noi.

Ma se domandiamo a lei cosa dobbiamo fare, ci risponde semplicemente che dobbiamo provare ad essere come lei, perché come dice San Paolo nella seconda lettura, siamo tutti chiamati ad essere santi ed immacolati davanti a Dio, che ci ha benedetti e chiamati alla vocazione di diventare suoi figli adottivi.

Non mi sembra poco e, per questo, preghiamo Maria Immacolata non solo di intercedere per noi, ma di accompagnarci e guidarci verso questa meta.