Omelia (23-12-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Ecco, io manderò un mio messaggero, a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate; l'Angelo dell'Alleanza, che voi sospirate, ecco viene.

Come vivere questa Parola?
La voce del profeta Malachia non si trattiene dal riprendere con forza il popolo eletto che, nonostante la punizione dell'esilio a Babilonia, non si è ancora convertito. Prevale però, nel suo testo profetico, l'annuncio di colui che sta per venire: il Messia promesso che qui è presentato come l'Angelo dell'Alleanza, cioè quel Messia promesso attraverso i secoli, che è stato il grande atteso dai cuori retti e sapienti dell'Israele restato fedele a Dio.
Sì, anche questo titolo che, in Malachia, il Primo testamento dà a Gesù è molto pertinente alla sua persona anche se, (va sottolineato) è lontana dall'esprimerne la ricchezza e profondità umano-Divina.
L'Angelo dell'Alleanza viene a realizzare appunto l'Alleanza (Berit = patto nuziale) quel patto d'intima, sponsale alleanza che Dio ha stretto con noi, mandandoci Gesù. Egli viene a salvarci; ma proprio per questo non si esime dal purificare. Come un gran fuoco che affina perfino Oro e argento: Malachia ancora annuncia che subito il Signore viene nel suo tempio. Quale tempio?
Il profeta allude al "tempio" del cuore. Consapevole o no, nelle sue profondità, il cuore dell'uomo sospira e cerca Dio, perché Lui solo può dargli quell'amore infinito a cui anela.
Cercare il Signore, sospirare la sua venuta: ecco un buon atteggiamento in questa attesa del Natale ormai alle porte.

Lo chiedo, nella mia pausa orante, e mi esercito a vivere ciò nell'esercizio concreto dei piccoli continui atti d'amore.

Signore Gesù, Angelo dell'Alleanza eterna, vieni presto a salvarci.

Le parole di un grande drammaturgo
La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore: più te ne do, più ne ho, perché entrambi sono infiniti.
William Shakespeare