Omelia (02-01-2011) |
padre Mimmo Castiglione |
Dalle stelle alle stalle. Poi lo sfratto! Il tuo disegno s'attua quando muori e risorgi. Intanto nasci ricevendo il senso. Splendi luce gloriosa e vera. Sapiente pianti cura amorevole facendo figli! E la benedizione della conoscenza e la speranza. Precari, viandanti e pellegrini, senza stabilità. Collochiamo tende. E Tu tra noi viandante e pellegrino guidi. Accanto per esser meno soli. Per incontrarci! Graziati. Ci commuovi considerandoti con noi. Nonostante il rifiuto. Avvincente guardi nella fatica. Sproni nell'andare avanti! Nella buona e bella notizia di oggi, Gesù viene presentato come la Parola del Padre, la sua comunicazione, la rivelazione della sua sapienza. La sapienza in Gesù si è costruita casa. Prepara la mensa del pane e del vino. Nutrimento e letizia. Diventano sull'altare della Croce il Corpo ed il Sangue di Gesù. Tavola imbandita per quanti lo accolgono, per coloro che desiderano essere suoi fratelli, figli dello stesso Padre, e con lui cenare nella stessa tenda. Sì! Figli dello stesso Padre, che continua ad essere presente. Nonostante il cuore dell'uomo, per la fatica del vivere, talvolta lo senta lontano ed indifferente. E nella tua tenda, casa di pelle dove ti sei accampato, veniamo come ospiti, convocati convenuti, a visitarti, per incontrarti e lasciarci accogliere, pellegrini, nomadi e viandanti, per rifocillarci, di te nutrirci, e così facendo mai scoraggiarci, e non dar soddisfazione a chi assillandoci vuole bloccare, fermarci e più non lasciarci andare. La tenda simbolo del nostro percorso. Provvisori per un po' ci riposiamo riparati, prima di riprendere il viaggio, il movimento, il nostro esodo, itineranti col Cammino, solidali con chi s'è detto: Via! Gesù, venendo a piantare la tua tenda in mezzo a noi, ti sei reso conto di come s'è fatto il mondo, gli uomini, la realtà. Forse non è stata una buona idea aver cambiato abitazione, se a un certo punto ti abbiamo sfrattato! Ed in che modo?! Hai condiviso i bisogni, hai conosciuto le tentazioni, il pericolo, la stanchezza. Hai sperimentato la solitudine dell'uomo sconfitto e deluso tradito ed abbandonato. Amareggiato hai pianto guardandoci sofferenza e morte. Ancora in fasce, perseguitato e profugo. E poi accolto e rifiutato. Ascoltato e deriso. Onorato e disprezzato, seguito e ripudiato, amato ed odiato. Hai dato comunque sempre sollievo e sei stato alla fine eliminato. "No, nessun rimpianto!" Ogni qualvolta che t'ascolto mi pare udire. Nessun voltafaccia per l'uomo da rifare. PREGHIERA Gesù vita, Gesù luce, mandato dal Padre per parlarci, pietà per tutte le volte che non ti ho riconosciuto ed accolto. Grazie Gesù, pieno di grazia e veritiero, per avermi reso tuo fratello, figlio dello stesso Padre. Concedimi di partecipare al tuo stesso Dono, di essere in comunione con la tua Grazia e con la tua Verità. O Dio, donami la tua Sapienza, rivelami il tuo Amore. Illumina la mia mente, fammi comprendere la mia speranza. Tieni viva la fiamma della mia fiducia. Tieni desto il pensiero dell'eredità alla quale mi chiami. Custodisci lo stare con Te: il mio tesoro. |