Omelia (04-12-2002)
Paolo Curtaz
Commento Matteo 15,29-37

In attesa della nascita del Signore Gesù, attenti a non soffocare lo spirito autentico del Natale; anche noi sentiamo le tante malattie interiori che ci impediscono di essere felici: sofferenza, scoraggiamento, egoismo, tribolazioni, e ci raduniamo intorno al Signore Gesù per essere guariti. Questo Dio compassionevole chiede a noi di sfamare la folla sbandata che lo segue come un pastore. Ma come – obbietteremo – non seguiamo Dio proprio perché sia lui a sfamarci! Sì, in teoria. In pratica, il Dio di Gesù chiede a noi di sfamare la folla, affida ai suoi discepoli il compito di sollevare il destino degli uomini, di metterci in gioco, di tirar fuori del nostro, custodito gelosamente: non siamo forse in mezzo al deserto? Non si sa mai! No, Dio, il nostro Dio, il Dio di Gesù Cristo non ci risolve i problemi, ci aiuta ad affrontarli, non concede benevolmente dall'alto i suoi favori, ci chiede – invece – la fatica dell'interrogarsi, il martirio del mettersi in gioco. Certo la sproporzione è volutamente paradossale: come potranno sette pani sfamare una folla affamata di sette giorni? Sette pani, appunto, sette: il numero della perfezione e della totalità per Israele. Sette pani: la totalità di ciò che sei, la pienezza di ciò che sai, se messo in gioco, può sfamare l'umanità. Sfidiamo a generosità Dio, non restiamo lì ad aspettare che sia lui a risolvere i problemi ma accogliamo la sua provocazione, oggi. Cosa sono disposto a mettere in gioco del mio tempo, della mia intelligenza, del mio carattere per sfamare i tanti fratelli che oggi incontrerò, prima che essi svengano sulla strada della vita? Gesù, in questo prossimo Natale, ci svela il volto di un Dio che ci chiede una mano a salvare il mondo. Lo vogliamo davvero un Dio così?

Signore, ci rechiamo da te per essere guariti dentro, per tornare a vedere il senso della nostra vita. Tu sazi la nostra fame di felicità e ci chiedi di metterci in gioco per saziare i fratelli che oggi incontreremo. Marana thà, vieni Signore Gesù!