Omelia (25-12-2010)
don Roberto Rossi
Cristo Gesù è la luce del mondo

Natale più che un giorno, è una luce che illumina tutti i giorni.
Anticamente nel mese di dicembre, i popoli pagani celebravano la festa del "Sole nascente". In fatti, verso la fine di questo mese, le giornate cominciano ad allungarsi e la luce vince le tenebre.
Gli antichi cristiani dissero: "Noi non celebreremo la festa del Dio Sole. Per noi il sole e Cristo e la sua nascita è l'inizio del vero trionfo della luce sulle tenebre". Così con una decisione coraggiosa e significativa, il 25 dicembre diventò per i cristiani la festa della nascita di Gesù, la festa della luce che vince le tenebre.
È Natale! Questo grido di gioia vorremo che risuonasse in ogni angolo della terra, anche attraverso la nostra voce. Sì, è venuto tra noi il Salvatore che è Cristo Signore.
Quel Bambino innocente, povero, indifeso è il volto sconvolgente di Dio che viene fino a noi, accanto a noi, per stare con noi, è l'Emmanuele, il Dio con noi.
"Nella notte del mondo, lasciamoci ancora sorprendere e illuminare da questo atto di Dio, che è totalmente inaspettato: Dio di fa Bambino. Lasciamoci sorprendere, illuminare dalla Stella che ha inondato di gioia l'universo. Gesù Bambino, giungendo a noi, non ci trovi impreparati, impegnati soltanto a rendere più bella la realtà esteriore. La cura che poniamo per rendere più splendenti le nostre strade e le nostre case ci spinga ancora di più a predisporre il nostro animo ad incontrare Colui che verrà a visitarci, che è la vera bellezza e la vera luce. Purifichiamo quindi la nostra coscienza e la nostra vita da ciò che è contrario a questa venuta: pensieri, parole, atteggiamenti e azioni, spronandoci a compiere il bene e a contribuire a realizzare in questo nostro mondo la pace e la giustizia per ogni uomo e a camminare così incontro al Signore". (Benedetto XVI)
Gesù dice a noi: "Voi siete la luce del mondo". Vogliamo tutti insieme diventare "luce del mondo" poter essere veri testimoni della nostra fede nel mondo di oggi. La verità di Dio è il fondamento di tutta la nostra opera educativa.
C'è un canto che dice: "Annunceremo che Tu sei verità, lo grideremo dai tetti delle nostre città, senza paura... E non temere, che non ci vuole poi tanto... ogni giorno è il momento di credere in me."
Quando si incontra Cristo e si accoglie il suo Vangelo, la vita cambia e si è spinti a comunicare agli altri la propria esperienza. E' urgente, pertanto, essere testimoni dell'amore contemplato in Cristo.
La Chiesa ha bisogno di autentici testimoni per la nuova evangelizzazione: uomini e donne la cui vita sia stata trasformata dall'incontro con Gesù; uomini e donne capaci di comunicare quest'esperienza agli altri.
La Chiesa ha bisogno di testimoni, di santi. Tutti siamo chiamati alla santità, e solo i santi possono rinnovare l'umanità. Anche noi, piccoli e grandi, vogliamo indicare Gesù agli altri con le parole, con la vita, con la gioia.
Pensiamo alla testimonianza dei convertiti, e anche oggi tanti si convertono al Signore e tornano a Lui, dopo molte esperienze negative della loro vita. (v. Medjugorie, Comunità Cenacolo...)
Pensiamo alla testimonianza forte e coraggiosa che stanno offrendo tanti nostri fratelli cristiani perseguitati! La nostra testimonianza sarà fatta con i nostri discorsi e con le nostre opere
Parliamo di Dio, con amore, con fede, con delicatezza, con profondità, con semplicità? Coltiviamo la bontà del cuore, l'amore agli altri, i gesti di carità e di aiuto, ilo volontariato, la solidarietà, la giustizia, la passione per chi è più in difficoltà.
Gesù ha detto: "Da questo conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri". I pagani vedendo i primi cristiani dicevano: "Guardate come si amano, allora è bello credere in Dio, è bello vivere una vita nuova come fanno loro".