Omelia (02-01-2011) |
Omelie.org (bambini) |
Avete ascoltato, ragazzi, questo vangelo? È una specie di poesia, sembra il testo di una canzone. Chi lo ha scritto è Giovanni. Quando questo evangelista scrive il suo vangelo sono trascorsi ormai tanti anni dalla morte e resurrezione di Gesù. È come se Giovanni avesse trascorso un lungo periodo in silenzio, meditando su ciò che i suoi occhi avevano visto, su quanto aveva udito, su ciò che le sue mani avevano toccato, su quanto il suo cuore aveva contemplato. Il silenzio ha la grande forza di scavare dentro di noi, di aiutarci a scoprire, a riconoscere e raccogliere tesori. Il silenzio è il grande mezzo che ci rende dei veri e propri scrigni. Solo quando uno scrigno è pieno, si apre e mostra tutta la sua bellezza e preziosità. Così è per Giovanni. Attraverso il suo scritto, il suo Vangelo, vuole raccontare la gioia di aver creduto in Gesù, ce la comunica perché desidera che diventi anche la nostra. Inizia il suo Vangelo con questa poesia che è un prologo, cioè una specie di apertura solenne, per aiutarci a capire chi è davvero Gesù, chi è quel bambino la cui nascita è stata annunciata da un coro di angeli e che in questi giorni abbiamo visto in tanti presepi. Quando noi vogliamo conoscere bene una persona, sentiamo la necessità di conoscere anche la sua famiglia. Provate a pensare... quando il vostro papà e la vostra mamma conoscono il papà e la mamma dei vostri amici, sono più tranquilli, vi mandano più volentieri a giocare nelle loro case! In questo brano di apertura, Giovanni non chiama mai Gesù con il suo nome umano, ma lo chiama mostrando chi davvero è, lo chiama "Verbo". Attenzione bambini: non vi confondete con il verbo che a scuola la maestra vi fa coniugare e che spesso è pure noioso! Non ha lo stesso significato! Nel Vangelo "Verbo" è una parola che deriva dal latino e che significa "Parola". Giovanni ci dice che questa Parola era fin dal principio quando non c'era nulla e c'era solo Dio, e Dio, per mezzo di questa "Parola", crea ogni cosa: il sole, la luna, le stelle, le piante, gli esseri viventi e l'uomo. La Genesi, che è il primo libro della Bibbia, ci racconta appunto la creazione. Vi leggo solo l'inizio del primo capitolo, ma a casa provate a leggerlo voi tutto intero e capirete anche da soli la grandezza di Dio! "Dio disse: Sia la luce: E la luce fu". E poi ancora: "Dio disse: Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque... E così avvenne." E poi ancora: "Dio disse: Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto. E così avvenne". E così via. Vedete anche voi che al Signore serve solo la "Parola" e tutto comincia ad esistere! Questa Parola dunque è vita, è luce. Lo sapete anche voi che senza il sole non potrebbe esserci vita! Ebbene, senza il Verbo, senza questa Parola non ci poteva essere vita. Insomma Giovanni ci dice che Gesù, l'uomo che ha camminato sulle strade di Israele, che ha avuto come madre Maria, è Dio. Un Dio che si è fatto bambino, che è vissuto in un tempo storico, che ha sofferto il freddo, ma ha anche gioito per gli amici, per le persone buone. Questo Dio, fatto uomo come noi, è passato in ogni luogo facendo del bene a tutti. Ci ha fatto conoscere Dio come Padre buono e misericordioso. E accetta, per amore nostro, anche il rifiuto e il tradimento, accetta persino la morte Il bambino che oggi contempliamo nel presepe dona la sua vita a noi, muore e risorge per salvarci, per donarci grazia, vita, luce, splendore. È proprio una bellissima notizia, sapere che io, tu, noi tutti siamo amati singolarmente da questo Verbo di Dio e che per donarci Gioia e per aiutarci a ritrovare la strada si è fatto uomo come noi. Davanti a questo grande mistero di amore (amore gratuito, nessuno lo ha meritato!), noi siamo chiamati ad accogliere questo dono. L'accoglienza del cristiano è la fede, e la fede sono come due braccia aperte. È come se noi dicessimo a Gesù vieni, vieni cammina verso di me, io apro le mie braccia per accoglierti! Accogliere Gesù, Parola del Padre, è vitale per noi, è necessario, perché la sua Parola ci dona vita, illumina il nostro cammino, ci rende figli e fratelli suoi. Accogliere Gesù Parola, significa dare lo spazio giusto all'ascolto. Chi ascolta impara, chi ascolta accoglie, chi ascolta vive. Ma per ascoltare bene, bisogna fare silenzio, silenzio esteriore e silenzio dentro noi stessi. Solo così possiamo diventare "scrigni" capaci di contenere tesori e ricchezze. In questi giorni di grande frastuono, allora, impegniamoci seriamente a dare tempo al Silenzio e all'Ascolto di Gesù-Parola, Verbo del Padre. Proviamo da soli a leggere questo brano che troviamo all'inizio del Vangelo di Giovanni e impariamolo proprio come una poesia: ci aiuterà ad entrare bene nella grande amicizia di Dio. Commento a cura di Sr. Piera Cori |