Omelia (05-01-2011) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità! L'Evangelista Giovanni continua a raccontarci la chiamata degli Apostoli da parte di Gesù. Sembra che ci tenga proprio tanto anche perché ne è stato coinvolto anche lui, e in prima persona: quel momento gli è rimasto davvero impresso dentro l'anima! Infatti quando gustiamo l'incontro, un incontro vero, con Gesù Cristo tutto cambia dentro di noi, tutto cambia nella vita, tutto si rinnova e torna anche il sorriso sulle labbra e la gioia dentro l'anima perché il nostro "sì" somiglia tanto al "Sì" di Maria a Nazareth, e al "sì" degli Apostoli sulle rive del lago di Tiberìade. Mi piace qui raccontare e leggere assieme a voi ancora Giovanni che ci entusiasma: oggi Gesù in Galilea incontra Filippo e gli dice: "Seguimi!". Filippo trovò Natanaele (Bartolomeo), e gli disse: "Abbiamo trovato Colui del quale hanno scritto Mosè e i Profei: è Gesù di Nazareth!". Natanaele rispose: ma "da Nazareth può venire qualcosa di buono?". "Vieni e vedi!". Ma ecco che arriva Gesù, e guardando in profondità Natanaele, dice: "Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità!". Gesù, al primo incontro con il suo Apostolo già lo chiama santo, e quasi lo canonizza al solo vederlo, perché negli uomini, dove non c'è falsità c'è di sicuro la santità, c'è lo Spirito Santo, c'è la Sapienza vera perché Dio è Verità. E Natanaele infatti conclude con una sua coraggiosa testimonianza su Gesù: "Rabbì, (Maestro), Tu sei il Figlio di Dio, Tu sei il Re d'Israele!". E questo avvenne già prima della testimonianza di Simon Pietro. E' la testimonianza che siamo chiamati a dare ogni giorno al Signore Gesù: è la fede degli Apostoli, della Chiesa e di ogni battezzato. |