Omelia (11-01-2011)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Non certo a degli angeli Dio ha sottomesso il mondo futuro, del quale parliamo. Anzi, in un passo della Scrittura qualcuno ha dichiarato: Che cos'è l'uomo perché di lui ti ricordi o il figlio dell'uomo perché te ne curi?

Come vivere questa Parola?
Leggendo questo passo della lettera agli Ebrei che riecheggia il salmo 8, c'è solo da contemplare stupiti l'impensabile grandezza a cui siamo chiamati.
Pur creati, sebbene di poco, inferiori agli angeli, a noi, e non a loro, Dio ha sottomesso ogni cosa. La stessa espressione la ritroviamo in contesti diversi delle lettere paoline, applicata a Cristo. L'incarnazione ha quindi esaltato quell'essere immagine di Dio che è nel DNA umano, rendendoci partecipi di ciò che compete al Figlio in forza della natura divina.
Viene però subito alla mente la situazione segnata da precarietà, in cui ci dibattiamo ancor oggi. Altro che coronati di gloria e di onore, altro che esaltati nella nostra signoria su tutte le cose! È la constatazione che fa lo stesso Paolo, ma per richiamare l'attenzione sul piano di Dio che comunque procede verso la sua piena attuazione. Nell'umanità, totalmente condivisa con noi, del Verbo, possiamo contemplare il disvelamento e l'anticipo di ciò che siamo chiamati ad essere fin d'ora. Un divenire che conosce le doglie del parto, il faticoso divincolarsi dalle strettoie del limite per schiudersi in pienezza.
È il senso della sofferenza e della morte a cui Cristo si è volontariamente sottomesso, per aprirci un varco di luce nel grigiore di un quotidiano che a volte risulta pesante.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascerò che il mio cuore si schiuda allo stupore e alla riconoscenza per quanto Dio ha operato in questo piccolo frammento della creazione che sono io.

Ti rendo lode, o Signore, perché veramente mi hai fatto come un prodigio: sono stupende le tue opere! Aiutami a secondare la tua azione creatrice perché in me e nei miei fratelli si sveli e sia rispettata quella dignità di cui ci hai fatto dono.

La voce di un martire
L'uomo avanza quando arriva a capire la vera natura dell'io, vi medita sopra e cerca di seguirne le buone inclinazioni. Ma se non fa questo, andrà verso il fallimento.
Mahatma Gandhi