Omelia (12-01-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita. Come vivere questa Parola? L'autore della lettera agli Ebrei conclude questo secondo capitolo insistendo sulla solidarietà di Cristo con il genere umano, indispensabile per liberare quest'ultimo dalla soggezione al maligno. L'incarnazione che lo assimila ai fratelli, rendendolo partecipe della stessa carne, cioè della stessa fragilità creaturale, e dello stesso sangue, cioè della stessa vita umana, doveva spingersi fino alle estreme conseguenze facendogli assaporare la sofferenza e la morte con cui inevitabilmente ogni uomo è chiamato a confrontarsi. Anzi, si espliciterà più avanti, non si sottrasse neppure alla paura della morte che schiavizza gli uomini insinuando il dubbio sulla paterna bontà di Dio. Sarà proprio questo suo immergersi nella prova della croce in atteggiamento di totale e fiducioso abbandono al Padre, che spunterà la freccia avvelenata del nemico, riducendolo all'impotenza. In tal modo egli libera l'uomo non dalla morte fisica, ma dalla paura di essa, e dischiude dinanzi a lui la via luminosa della piena partecipazione alla vita di Dio, in quanto suoi figli. Via in cui egli ci precede con la sua resurrezione. Oggi, nella mia pausa contemplativa, sosterò sul mistero di annientamento del Figlio di Dio, che proprio con la sua solidarietà sconfinata mi ha aperto la via della vita. Ti lodo e ti benedico, Signore Gesù, per il tuo esserti fatto nostro fratello, pienamente solidale con noi. Aiutami ad assumere il tuo stesso atteggiamento di fiducioso abbandono nei riguardi del Padre e di solidarietà con gli altri. La voce di una testimone di oggi Voglio vivere perché tutti i disperati del mondo possano scoprire che Cristo è la gioia che vince ogni sofferenza, che Cristo è la vita che vince ogni morte, che Cristo è la pace che vince ogni angoscia. Chiara Amirante |