Omelia (15-01-2011)
Monaci Benedettini Silvestrini
Cercare Dio per davvero, e nulla mai anteporre all'amore di Cristo!

I Santi Mauro e Placido sono discepoli del Santo Padre Benedetto. San Gregorio Magno ci racconta un fatto assai simpatico di loro due: quando essi erano ancora piccoli, successe che Placido, non so come avvenne, stava affogandosi nel lago, e subito San Benedetto, nella preghiera, se ne accorse... Ordina a Mauro di soccorrere il fratellino che corre veloce e obbediente per salvarlo. Poi San Benedetto dà il merito del miracolo alla pronta obbedienza del discepolo, e Mauro invece la dava alle ferventi preghiere del Santo Abate... L'umiltà dei Santi ci abbaglia per la grande luce che da essi emana. Mauro ha camminato sulle acque perché il suo cuore era fisso in Gesù, infatti l'obbedienza monastica ci porta infallibilmente a Lui, "che si è fatto povero e obbediente fino ala morte e alla morte di Croce, ma è per questo che Dio lo ha esaltato e gli ha dato un Nome sopra ogni altro nome", come scrive San Paolo. L'umiltà ci porta alla Santa obbedienza, e cioè: chi è umile obbedisce sempre! E noi monaci facciamo tutti il voto solenne di obbedienza secondo la Santa Regola benedettina, unitamente al voto di povertà, castità, conversione e stabilità nel monastero, proprio come San Mauro e San Placido. E se noi monaci restiamo fedeli a questi voti santi potremo fissare lo sguardo in Gesù e anche camminare sulle acque di questo mondo che oggi sta diventando sempre più tumultuoso. I monaci sono entrati in monastero perché davvero cercavano Dio e nulla mai vogliono anteporre all'amore di Gesù Cristo, come San Benedetto ci raccomanda nella sua Regola. Ma cercare per davvero Dio nella propria esistenza e nulla mai anteporre all'amore di Gesù Cristo, vale anche per ogni cristiano di buona volontà, e questi due Santi monaci ci hanno lasciato la scìa del profumo della loro bella testimonianza di vita, e ci aiutino a tutti ad essere cristiani veri!