Omelia (17-01-2011)
Monaci Benedettini Silvestrini
Sant'Antonio, Padre dei monaci…

E' stato Sant'Atanasio a scrivere la vita di Sant'Antonio. Egli ci racconta che, morti i suoi genitori, Antonio, che era allora assai giovane, andando a messa, come usava fare sempre da vero cristiano, un giorno riflettete molto sul vangelo che era stato letto in chiesa: "Se vuoi essere perfetto và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel Cielo; poi vieni e seguimi". E così egli fece, e senza tanti ripensamenti!... I genitori gli avevano lasciato una grande eredità: possedeva 300 campi molto fertili e ameni. Li diede tutti in dono agli abitanti del paese. Vendette anche tutti i suoi beni e il ricavato lo distribuì ai poveri: una forte somma di denaro, riservandone solo una piccola parte per la sorella più piccola. Egli iniziò a vivere in povertà, nel digiuno, nel silenzio e nella preghiera: una vita aspra e senza nulla concedere a se stesso. Egli lavorava con le proprie mani per comprarsi il pane che mangiava e il resto lo dava sempre ai poveri. E trascorreva molto tempo nella preghiera, perché aveva capito che era necessario pregare sempre, continuamente; e anche per questo si ritirò poi nel deserto e visse in una grotta, che ancora esiste là ad Oriente. Lo seguirono poi tanti giovani e divennero monaci... così è nato il primo monachesimo cristiano, che poi si impianterà anche da noi in Occidente, grazie al nostro San Benedetto Abate. ...E perché Sant'Antonio è stato messo, dalla tradizione popolare, come patrono delle bestiole? Forse perché là, nel deserto, i diavoli andavano a disturbare la sua preghiera, presentandosi a lui sotto forma di bestie strane: serpenti, caproni, porci... Che Sant'Antonio Abate ci aiuti e ci difenda contro gli assalti del maligno; e interceda sempre per tutti noi! :))