Omelia (21-01-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva [...] perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni. Come vivere questa Parola? È interessante notare come Gesù sale sul monte chiamando a sé chi vuole e tra questi ne costituisce 12 perché stiano con Lui e perché vadano a predicare e scacciare i demoni. Coloro che Gesù chiama, e che danno il loro personale assenso, li conduce nell'intimità con il Padre, lì dove Gesù stesso dimora. Il monte è simbolo dell'area di Dio, dove Gesù spesso si ritira e dove, in seguito, condurrà ancora gli apostoli e tra questi quelli che gli saranno più intimi. Stare con Gesù è entrare in seno alla Trinità in una comunione d'amore particolare e unica. A questo Gesù chiama e conduce ieri come oggi. Solo da lì si può ripartire per annunciare ciò che si è sperimentato. È in forza di questo profondo incontro che si possono scacciare i demoni, cioè si possono rompere le catene della malizia, della superbia, del potere e della vanagloria in sé e negli altri. Gli apostoli, e oggi gli esorcisti incaricati dal proprio vescovo, scaccieranno i demoni non in forza della loro competenza o preghiera, ma in forza di questa forte comunione con Gesù nella Trinità. Ecco perché chi esorcizza non ha un potere in più, non è migliore di altri sacerdoti, ma è (o dovrebbe essere) un mistico. Uno che come gli apostoli dimorano in Gesù e quindi nel cuore del Padre in forza dello Spirito Santo. Umiltà carità e partecipazione al mistero pasquale di Cristo è il loro distintivo. Oggi, nel mio rientro al cuore, esaminerò la mia vita cristiana: mi lascio condurre da Gesù sul monte e introdurre nell'intimità col Padre? Dedico a questo incontro mistico qualche parte della mia giornata? Signore Gesù, donami il gusto del dimorare alla tua presenza e la parresia di annunciare il potere liberante di questo incontro. La voce di uno psichiatra e scrittore L'esorcista dovrebbe essere un profondo credente, uno che crede a tal punto da vedere la presenza quasi fisica di Dio, e per questo riesce a capire quando un soggetto è in balia quasi fisica del demonio. Vittorino Andreoli |