Omelia (02-02-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore - come è scritto nella legge del Signore. Come vivere questa Parola? Nel Levitico, il libro dell'Antico Testamento dove erano scritte tutte le prescrizioni della legge che Dio aveva dato al suo popolo, troviamo anche quella che riguardava la purificazione delle donne che avevano partorito un figlio. Maria, Madre del Messia, Redentore degli uomini, non era certo tenuta a nessuna purificazione, dato che tutta la sua vita si era svolta e si svolgeva nell'ambito della grazia. Com'è dunque che anche lei con Giuseppe e il bambino vengono a Gerusalemme nel tempio per essere purificati? Proprio il plurale "purificati" dice il testo originale. Come se l'Innocenza stessa, che è Gesù, avesse bisogno lui pure di questo! Ecco: si tratta di tener conto che, davanti ai concittadini e alle autorità religiose del paese, con-tava la buona testimonianza. Non essendo certo il caso di far conoscere ad alcuno il segreto arcano, Maria si comporta come ogni donna credente e dunque obbediente alla legge. C'è in questa sua scelta un profondo significato. Non si tratta di fare come fanno tutte perché diversamente... chissà che cosa si dirà di me. Si tratta invece di praticare quelle osservanze che ci con-sentono di essere quello che Dio vuole che siamo. E, nello stesso tempo, di diventare luce di esempio buono, correndo sulla via di quello che, con la sua legge, Dio ci offre per la nostra salvezza. Oggi, nella mia pausa contemplativa, visualizzo la scena di Maria con Gesù Bambino al tempio. Metto del tutto fine al tempo natalizio per passare a quello che, con opportune proposte offertemi dalla liturgia, m'inoltrano verso la contemplazione del mistero pasquale. Signore Gesù, innocenza solare, manda a me la tua e nostra madre perché mi aiuti a fare scelte giuste coerenti col vangelo. La voce di un teologo russo L'immagine del vecchio Simeone che tiene il bambino tra le sue braccia è suggestiva e bellissima [...]. In questa festa la vita umana si rivela come affascinante bellezza di un'anima matura, continuamente liberata e arricchita. Non c'è paura, nulla è sconosciuto, tutto è pace, rendimento di grazie e amore. Alexander Schmemann |