Omelia (11-02-2011)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male.

Come vivere questa Parola?
Nell'armonia del cosmo, instaurata con la creazione, viene a immettersi un elemento di disturbo: la diffidenza instillata nel cuore della donna dalla subdola insinuazione del maligno.
La parola di Dio non sarebbe attendibile, e la posta in gioco è allettante: essere come Dio, decidere arbitrariamente del bene e del male, senza più sottostare alla sua signoria. Perché rimanere nella situazione di dipendenza propria della creatura? Perché non sostituirsi a Dio?
Ed ecco introdurre in quell'ordine mirabile che regge l'intero universo un corrosivo principio di disordine. L'equilibrio è infranto: l'uomo, non più partner di Dio, si trova in conflitto con se stesso e con i propri simili. La stessa natura, a lui assoggettata dalla munificenza divina, gli diviene nemica ritorcendosi contro di lui.
È l'esperienza disgregante del peccato: l'anticreazione cioè una forza involutiva che avvia un processo di degradazione e di morte che non risparmia chi lo ha innescato.
Una realtà non circoscrivibile unicamente agli inizi della storia: del male facciamo esperienza anche noi ogni giorno. Male che corrode le istituzioni sociali, le famiglie, le persone. Male che si riversa demolitore su questo stupendo universo, espandendosi a macchia d'olio.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi soffermerò a pensare alle risonanze sociali e cosmiche delle mie deviazioni. Come posso ancora dire: che male c'è?

Fammi comprendere, Signore, la malizia e la forza demolitrice di ogni disordine morale e dammi di tendere al bene con tutte le mie forze.

La voce di un grande
In tutta umiltà mi sforzerò di essere buono, amante del vero, onesto e puro; [...] di cercare di veder sempre del bene nel mio prossimo [...] e di essere un fratello per tutti i miei fratelli.
Gandhi