Omelia (27-01-2003) |
Paolo Curtaz |
Commento Marco 3,22-30 Il male esiste, amici, ed è personificato e i discepoli devono farci i conti; purtroppo in questi ultimi decenni, complici i media, Satana è stato ampiamente pubblicizzato ed è diventato una specie di eroe romantico negativo oppure ci si è buttati sul sensazionalismo: in ogni talk-show che si rispetti un buon esorcista deve essere invitato, almeno ogni tanto! La Scrittura è - al solito - molto più sobria e meno emotiva: il male esiste perché è il rifiuto del bene e Dio non obbliga al bene, lo propone; esiste il male, il demonio, la parte oscura della realtà e si manifesta intorbidendo le acque: nessuno farebbe il male se non fosse convinto di ricavarne un beneficio! Il peccato si maschera sempre da bene, seduce, convince; nella Scrittura si dice chiaramente che il male è male perché fa del male... Gesù stesso si è dovuto confrontare con l'avversario, non dobbiamo temere, quindi, se anche noi discepoli lo dobbiamo affrontare, ah, senza fanatismi né paure da film: nessuno di noi farà a botte col diavolo come Padre Pio! No, molto più semplicemente, se vi avvicinate alla luce del vangelo, qualcosa andrà storto, vi verranno messi i bastoni tra le ruote; ovviamente se viviamo lontani anni luce dal vangelo non riceveremo mai alcuna tentazione: facciamo tutto da soli senza bisogno dell'avversario! Eppure oggi Gesù ci tranquillizza: resta forte, sta tranquillo, fidati di me. Tranquilli, allora, amici: se anche la realtà della tenebra bussa alla nostra porta, il Signore veglia su di noi e non abbandona i figli che gridano a lui! Molti hanno attribuito la tua potenza all'opera del maligno, Signore, oltraggiando lo Spirito Santo; tu combatti e vinci la parte oscura della realtà, tu sei il vittorioso, onore a te Signore Gesù! |