Omelia (12-02-2011)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Il Signore Dio fece all'uomo e a sua moglie tuniche di pelli e li vestì.

Come vivere questa Parola?
All'uomo peccatore che cosa resta da fare? Non c'è altra via che nascondersi, fuggire dallo sguardo di Dio e difendersi dai suoi simili. La nudità di una relazione limpida, serena, dove non c'era nulla da occultare ora spaventa. Quel "tu" sia divino che umano in cui si bramava riversarsi è avvertito come una presenza ostile, pericolosa. Si costruiscono muri divisori, corazze impenetrabili e la mano che non riesce più a tendersi amichevolmente si arma.
È il triste risultato dell'inconsulto tentativo di affermare se stesso infrangendo quell'ordine da cui la vita aveva preso la sua gioiosa corsa.
L'Adamo di ieri e di oggi, l'uomo di ogni tempo ne fa l'esperienza e diviene preda del senso di colpa. Non riesce a perdonarsi e a perdonare. Non riesce più ad aver fiducia in se stesso e negli altri. E Dio? Si proiettano su di lui le proprie paure, lo si trasforma in giudice spietato o si preferisce negarlo, tentando di esorcizzare così l'angoscia da cui si è afferrati.
Dinanzi all'uomo tremante, Dio - ci dice la Genesi - pone solo un gesto di estrema tenerezza: lo riveste. L'uomo ne rinnega l'immagine paterna, Dio non ne ripudia la realtà filiale. Un giorno Gesù an-drà oltre e mostrerà questo Padre correre incontro al figlio a lungo atteso, rivestirlo dell'abito più bello, mettergli al dito l'anello che ne indica la dignità filiale e imbandire un banchetto.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascerò che il mio cuore si immerga nella gioiosa consapevolezza che nulla, neppure il peccato allontana da me il cuore paterno di Dio.

Abbà, Padre che continuamente mi generi e mi rigeneri nel tuo amore e mai ti stanchi di chiamarmi figlio, a te consegno senza riserve il mio essere e il mio operare spesso inquinato dal peccato. Donami un cuore che pulsi all'unisono con quello di Gesù, un cuore riconoscente e filiale.

La voce di un vescovo e fondatore
La misericordia divina è come un immenso oceano in cui i peccati dell'uomo si perdono come piccola arena.
Beato Giuseppe Edoardo Rosaz