Omelia (31-01-2003)
Paolo Curtaz
Commento Marco 4,26-34

Oggi Gesù sdrammatizza la nostra ansia spirituale, prende un po' in giro i nostri improbabili progressi spirituali... Tranquilli, amici! Il contadino non sta a vegliare la notte guardando inquieto il terreno! Il seme cresce anche se dormiamo, non dipende necessariamente dalla nostra volontà! Che bello questo, non vi rilassa? Se abbiamo accolto il seme, se abbiamo con onestà avuto la percezione di aprire il nostro cuore all'amore e alla Parola, dormiamo sonni tranquilli. Pensate forse che Dio si lasci fermare dalla nostra incostanza? O dalle nostre depressioni? Chi ci potrà separare dall'amore di Dio? Siamo preziosi ai suoi occhi! Tranquilli! Il Signore non ci molla facilmente... L'ultima parabola di questa sezione di Marco descrive il Regno come un granello di senapa. L'avete mai visto? E' simile alla polvere ma quando cresce diventa un grosso arbusto di un metro e venti circa. Che bella immagine della realtà del Regno dentro di noi! Se appena appena diamo spazio a Dio, state tranquilli che la sua presenza invaderà la nostra vita. L'unico vero rischio dell'affidarsi a Dio è che poi lui ci dà retta! Se lasciamo il timone della nostra barca in mano a Dio, sarà lui a condurci.

Noi abbiamo fiducia in te, Signore. Tu fai crescere il Regno nelle pieghe della nostra storia, ci chiedi una mano, ma senza affanno poiché sei tu che fai crescere in noi il seme della tua Parola!