Omelia (07-02-2003)
Paolo Curtaz
Commento Marco 6,14-29

Da sempre essere cristiani è un segno di scandalo per le tenebre. Dove c'è il male e c'è un vangelo predicato con energia nascono conflitti. Sapete quante migliaia di cristiani vengono uccisi ogni anno a causa del vangelo? Quanti sindacalisti, catechisti, operatori pastorali sono spazzati via dai regimi di destra e di sinistra perché scomodi? (Magari gente che alla domenica assiste alla Messa granda nelle Cattedrali, tutti a posto con la loro coscienza...). Prepariamoci alla lotta, allora, e interroghiamoci sulla testimonianza del nostro cristianesimo da poltrona e pantofole. In Università ti hanno preso in giro per il tuo essere cristiano? Pensa a chi per Cristo è torturato!
Nel nostro mondo occidentale la persecuzione, al momento, è sparita. I cristiani non li si massacra, li si omologa, li si assorbe, li si "normalizza". Esagero? In Italia i cristiani sono ben visti solo se si occupano di emarginazione. Allora sono dei santi. Ma appena spieghiamo il perché del nostro gesto, facciamo propaganda. Il mondo ci vorrebbe infermieri della Storia. No, grazie, lo facciamo anzitutto per Cristo...

Insieme ai tanti Giovanni Battista che vengono uccisi nel nostro mondo, Signore, ti rendiamo onore e ti chiediamo la forza per vivere con serenità la nostra testimonianza.