Omelia (03-03-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Gesù si fermò e disse: "Chiamatelo!". Chiamarono il cieco, dicendogli: "Coraggio! Alzati, ti chiama!". Egli gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Come vivere questa Parola? Gesù è autore e restauratore della vita: Colui che la fa nuova a tutti gli effetti. Però non tratta gli uomini da robot, li vuole anzi suoi collaboratori. Lo vediamo anche a proposito del cieco. È ai discepoli che Egli dice: Chiamatelo. Prontamente gli obbediscono. Chiamano il cieco, aggiungendo una parola d'incoraggiamento e di sprone: "Coraggio - gli dicono - Alzati!" E lo rendono consapevole di ciò che sta avvenendo: "Ti chiama". Che è come dirgli: di Lui puoi pienamente fidarti; se ti chiama, tu fai lo sforzo di alzarti e mettiti là vicino a lui. Questa è dunque la collaborazione all'operato di Cristo da parte delle gente. C'è poi quella del cieco stesso. Sembra di vederlo balzare in piedi con repentino movimento. Non solo, ma buttar via il mantello, liberarsi dall'ingombro di ciò che lo impedisce o rallenta l'andare. Ecco, il quadro di vita ci stimola a prendere una pausa contemplativa dove il nostro continuo bisogno di vedere con gli occhi del cuore e della fede trova risposta nel gesto sanante di Gesù ma anche in quel ci "chiama a chiamare". E non è un giochetto di parole. Il Signore chiama anche te, me, ogni credente a destare dal torpore o dalla paura o dall'inconsapevolezza quelli che, ciechi spiritualmente, il Signore vuole sanare. È collaborazione alla salvezza altrui. Così come è collaborazione alla nostra salvezza il balzare in piedi scaraventando via quello che ci pesa addosso: il mantello di scuse, di pseudo ragioni, di rimandi, di paure. No, Signore, non domani ma oggi, subito fammi venire a te, libera e agile perché tu possa prendermi per mano e aprire gli occhi del mio cuore su quello che è vero, giusto, buono: su quello che solo conta vedere volere e realizzare con la tua grazia. La voce di un testimone Ricordati, Dio ti guarda e ai suoi occhi non sei né meno grande, né meno amato di qualsiasi altro uomo che forse tu fai oggetto della tua invidia. Da' a Lui il tuo cruccio, la tua pena, il tuo rammarico... e credi più nella sua potenza che nella tua efficacia. Michel Quoist |