Omelia (24-03-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Figlio ricordati che nella vita tu hai ricevuto i tuoi beni e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo dei tormenti. Come vivere questa Parola? Il Vangelo di oggi ci mette dinanzi la figura di Lazzaro, un povero che accetta e soffre la propria condizione, consapevole della sua dipendenza da Dio e dagli altri (Lazzaro vuol dire infatti, Dio aiuta). Il povero nella sua miseria si mette alla porta del ricco; sperando di ottenere qualcosa da mangiare, dona in quel modo, la possibilità al ricco di aiutarlo, di comportarsi davvero come ‘fratello'. Ma costui rimane cieco e sordo. Con la morte di ambedue, Gesù ci insegna che bisogna prendere sul serio la propria esistenza; essa è lo spazio che ci è concesso per scegliere la vita o la morte, la relazione con Dio o l'alienazione da Lui. L'amore del fratello, ‘ogni' fratello, è l'espressione e la misura della nostra relazione con Dio. Nella mia pausa contemplativa, oggi, prendo coscienza del fatto che non ha tanto importanza la modalità della realtà esistenziale della mia vita: ricco o povero, leader o semplice cittadino, intelligente o meno, ciò che conta è il mio rapporto di dipendenza con la Sorgente di tutto, Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Signore Gesù, aiutami ad accettare e apprezzare la mia vita quaggiù come mezzo privilegiato per conoscerti e avere accesso alla vita eterna. Tocca a me abbracciare la mia esistenza e viverla fino in fondo, unito con tutti quelli che incontro per la strada. La voce di una guida spirituale di oggi Quindi per forza ci vuole questo al di là sconosciuto che regge il presente. È perciò grande grazia chiedere il senso giusto del tempo, della vita, della morte, dell'eternità. Carlo Maria Martini |