Omelia (31-03-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Dice il Signore degli eserciti: "Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici". Come vivere questa Parola? Bellissimo, in questo itinerario verso la Pasqua, essere raggiunti e penetrati in cuore da questo invito all'ascolto. È sostanzialmente un invito a godere. Come quando, durante una passeggiata in montagna o nel bosco, uno ti dice: Fa attento il tuo orecchio, tra poco sentirai sgorgare acqua di sorgente: berrai e ne sarai tutto ristorato. Ascoltare è ben più che udire. Necessariamente, se sono per strada o in luogo rumoroso, odo frastuono, voci scomposte, chiacchiericcio. Ma non mi metto ad ascoltare tutto. Seleziono. Oppure cerco un luogo di silenzio. È lì che ascolto in primo luogo proprio la voce dell'Essere che più di ogni altro mi ama. È Dio che mi ha creato e, in Gesù suo figlio, mi ha redento e mi comunica quella parola che è anzitutto gioia di appartenenza reciproca. Sì, io appartengo a Dio ma lui stesso si dà a me. Certo, la sua voce, anzitutto si esprime nella sua legge che impone di astenermi dal male, solo perché io sia più libero di compiere il bene. Di questo Dio mi rassicura: camminare sulla via dei suoi comandamenti vuol dire, in sostanza, essere felici. È chiaro: la pienezza della felicità non è di questa vita, ma dell'altra. Perché ora non siamo neppure in grado di accoglierla nella sua intensità e grandezza. Ma la pace, oh quella sì, quella possiamo viverla, se siamo fedeli ad ascoltare la parola di Dio e a viverla. Quello che Dio vuole da noi è il nostro bene. Vivendo la parola diventiamo quello che siamo chiamati ad essere. A una mistica il Signore disse: Tu fatti capacità e io, in te, mi farò torrente. Sì, Signore, con la tua grazia io voglio ascoltarti e vivere secondo i tuoi comandi, soprattutto i due che tutti li riassume: quello di amare te sopra ogni cosa e il mio prossimo come me stesso. So che tu mi darai in cuore la tua gioia. La voce di un teologo e scrittore francese Dio non smette di parlare; ma fuori il rumore delle creature e dentro di noi quello delle passioni ci stordiscono e ci impediscono di sentirlo. Fénelon |