Omelia (05-04-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Alzati, prendi la tua barella e cammina. Come vivere questa Parola? "Alzati": un imperativo che richiama ancora una volta alla resurrezione. È rivolto a un paralitico che giace inerte e rassegnato presso le acque di una piscina, ritenute dotate di particolari capacità curative e in cui attende, da trentotto anni, di venire immerso. Un'attesa stressante che richiama quella di Israele, quella dell'uomo di ogni tempo e luogo che anela alla liberazione e si dibatte nella propria impotenza. Il profeta Ezechiele aveva prospettato, nel dono di un'acqua risanante e fecondatrice, la risposta di Dio. Ed ecco, nella pienezza dei tempi, quell'onda benefica sgorgare dal lato destro del costato di Cristo, per sciogliere le membra paralizzate dal peccato. È in essa che dobbiamo lasciarci immergere perché, resi partecipi della sua resurrezione, possiamo riprendere con rinnovato vigore il nostro cammino. Ma, attenzione! Gesù non si limita a sollecitare il solo rialzarsi e il camminare: chiedere di prendere su di sé la barella, cioè i limiti, le difficoltà che prima inceppavano il passo fino a bloccarlo. Egli non è venuto ad appianarci le strade, a risolverci i problemi. Tutt'altro! A chi lo segue indica una via scoscesa percorsa portando la croce, compagna di viaggio di ogni esistenza. La differenza sta nel fatto che essa non schiaccia più, ma diventa segno di redenzione, luogo da cui può continuare a sgorgare l'acqua viva di cui anche l'umanità di oggi ha estremo bisogno. Sosterò, quest'oggi, a contemplare Gesù che si avvicina al paralitico... a me. Accoglierò il suo invito a lasciarmi raggiungere e coinvolgere dalla sua pasqua: mistero di una croce che diventa feritoia da cui filtra la luce della resurrezione. Donami, Signore, la grazia di non perdere mai di vista la resurrezione che accompagna ogni croce e ad accogliere il tuo invito a riprendere sempre il cammino nel segno della gioia. La voce di una martire Ai piedi di DIO noi ritroviamo ogni verità perduta, tutto ciò che era precipitato nel buio diventa luce, tutto ciò che era tempesta si acquieta, tutto ciò che sembrava un valore, ma che valore non è, appare nella sua veste vera e noi ci risvegliamo alla bellezza di una vita onesta, sincera, buona, fatta di cose e non di apparenze, intessuta di bene, aperta agli altri, in tensione onnipresente fortissima affinché gli uomini siano una cosa sola. Annalena Tonelli |