Omelia (07-04-2011)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.

Come vivere questa Parola?
La parola attinge tutto il suo valore dall'essere rivelativa di ciò che vi è di più profondo e di più proprio nella persona, a cui, in ultima analisi rimanda. È un cedersi, un dono che l'altro mi fa', introducendomi nella sua intimità. Limitarsi a fare di essa un oggetto di studio, sia pure accurato e approfondito, rischia di ucciderla e comunque ne altera il senso più autentico.
È quanto avviene per questi cultori della Parola di Dio che si trovano a disputare con Gesù. Hanno dedicato la vita all'esegesi, sanno tutto del testo che hanno tra mano, ma hanno perso il contatto con il suo Autore: conoscono i segni grafici che esso racchiude, ma non sono in grado di riconoscere la Parola vivente, il "Verbo" di Dio che è dinanzi a loro e li interpella per donare quella vita di cui essi si illudono di potersi appropriare arbitrariamente.
Non un penoso equivoco in cui sono inconsapevolmente incappati, ma un volontario e quindi responsabile allontanamento dalla verità che preclude loro l'accesso alla vita.
Un rischio che si può correre anche oggi, quando si riduce il testo sacro a uno strumento di gratificazione personale per la competenza e la disinvoltura con cui si riesce a interpretarlo, dimenticando che quelle pagine sono scritte per veicolare una presenza che interpella a livello vitale.
Non la Parola avulsa dal suo Autore, ma Cristo con cui essa mi fa entrare in contatto deve essere il movente e il termine ultimo di ogni sano accostamento ad essa.

Mi accosterò, quest'oggi, alla Parola con la consapevolezza di essere alla presenza di Cristo che mi interpella personalmente per offrirmi il suo dono di vita.

Signore Gesù, Parola viva del Padre, donami un cuore capace di ascolto e una volontà ferma nell'aderire a te.

La voce di un monaco greco del X secolo
Il Signore ha detto: «Scrutate le Scritture» (Gv 5,39). Scrutatele dunque e ricordate con molta fedeltà e fede quanto esse dicono. Così, conosciuta chiaramente la volontà di Dio... sarete in grado di distinguere senza sbagliarvi, il bene dal male, invece di prestare orecchio a qualsiasi spirito e di essere trascinati da pensieri malsani.
Simeone il Nuovo Teologo