Omelia (05-05-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Atti 5,32 Dalla Parola del giorno Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono. Come vivere questa Parola? Gli apostoli sono convocati dinanzi al sinedrio con l'accusa di proclamare con franchezza la pa-rola di Dio, indicando in Gesù il Messia promesso dai profeti. Quello che maggiormente stupisce è proprio questa franchezza in uomini umanamente sprovve-duti e che, per di più, vengono dall'esperienza ancor fresca della prigione, a cui sono stati sottratti per intervento divino. Essi stessi ne forniscono la chiave di lettura: in loro opera lo Spirito Santo che Dio concede a quelli che gli obbediscono. È lo Spirito che li trasforma in testimoni e li sostiene nella loro testimonian-za di fronte a persone che li osteggiano e cercano di impedire il diffondersi di una verità che risulta scomoda: "Volete far ricadere su di noi il sangue di quest'uomo" (v.28). Una colpa che non riguarda solo i capi di allora, ma la nostra stessa società che non si fa scrupo-lo di continuare nel tentativo di chiudere la bocca ai testimoni del Risorto. Ma, attenzione, potremmo diventarne complici se abdicassimo al nostro compito di testimoni, soffocando la voce dello Spirito che chiede di esporsi perché la verità proclamata offra a tutti la possibilità di salvarsi. Oggi, nella mia pausa contemplativa, confronterò il mio atteggiamento con quello degli aposto-li. Che spazio lascio allo Spirito che mi urge dentro provocandomi alla testimonianza? Mio Dio, tu mi hai dato uno Spirito di fortezza perché ti sia testimone là dove vivo. Aiutami ad espormi con coraggio, sfidando l'impopolarità e andando contro corrente, pur di annunciare la Parola che salva. La voce di un vescovo Teniamoci stretto il potere di collocare dei segni sulla strada a scorrimento veloce che il mondo ha im-boccato. Noi siamo delle frecce stradali, delle frecce che indicano l'ulteriorità, spine dell'inappagamen- to conficcate nel fianco del mondo per richiamare il mondo: "Ma su che strada stai camminando?". Abbiamo soltanto il potere dei segni! Tonino Bello |