Omelia (06-05-2011)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Giovanni 6,5

Dalla Parola del giorno

Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?


Come vivere questa Parola?

La folla si accalca intorno a Gesù, affamata della sua parola di verità e incurante degli stessi bisogni fisici. Gesù la osserva mentre le fila si ingrossano. Poi si rivolge ai discepoli con una domanda imprevista e inquietante: "Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?".

Filippo, colto alla sprovvista, tenta di far cogliere l'assurdità della domanda, che in realtà vuol solo essere solo provocatoria. Certo, è umanamente impossibile soddisfare le varie fami che tormentano il mondo: fame di pace, di giustizia, di solidarietà, di amore, di... Gesù lo sa bene, ma vuole soltanto sollecitare a prendere atto sia della fame che tormenta l'umanità, sia dell'impossibilità di soddisfarla con i nostri poveri mezzi umani, sia del fatto che Dio non la ignora.

Pone però delle richieste ben precise: che i suoi discepoli aprano gli occhi su di esse, sentano il tormento della loro impotenza, ma senza lasciarsi da essa bloccare: che mettano in moto le loro risorse. Non importa se limitate, inadeguate, insufficienti. E poi abbiano il coraggio di fidarsi di chi può moltiplicarle. Non è così che hanno fatto i santi che ammiriamo, dimenticando che a quella santità siamo chiamati anche noi? Tra le loro mani sono fiorite opere di bene, ma, non sorvoliamo troppo facilmente sul fatto che erano limitati e impotenti quanto noi. Solo hanno saputo fidarsi di Dio e hanno messo a sua disposizione quello che erano e avevano. E Dio con quel poco ha operato meraviglie.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, proverò a guardare con occhi diversi le varie fami che tormentano i miei contemporanei. Non sono affari dei politici, di chi ha soldi e potere. Sono fatti miei, che mi interpellano personalmente!

Apri i miei occhi e il mio cuore, Signore, di fronte alla sofferenza degli altri. Che non mi rinchiuda egoisticamente nel fatto che posso fare poco o nulla, ma sia pronto a rendermi strumento disponibile nelle tue mani.


La voce di una beata

Io non penso di avere qualità speciali, non pretendo niente per il lavoro che svolgo. È opera sua. Io sono come una piccola matita nelle Sue mani, nient'altro. È Lui che pensa. È lui che scrive. La matita non ha nulla a che fare con tutto questo. La matita deve solo poter essere usata.

Madre Teresa di Calcutta