Omelia (17-05-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Giovanni 10,28 Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Gv 10,28 Come vivere questa Parola? Il brano evangelico di oggi è assai polemico, infatti finisce con il rischio di lapidare Gesù. L'argomento si riferisce all'incredulità dei giudei rispetto alla messianità divina di Gesù. Essi reclamano che parli chiaro: "Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente"; e Gesù ribadisce che l'ha già detto ma non credono. Poi, aggiunge che le opere compiute nel nome del Padre danno testimonianza di chi egli sia. Così, Gesù richiama l'immagine del pastore e le sue pecore. Abbiamo visto ieri, come le pecore ascoltano la sua voce e sono conosciute da lui e lo seguono. Invece chi non ascolta Gesù e non lo accoglie, non fa parte delle sue pecore e non crede in lui. Le parole conclusive sono una chiara proclamazione della provenienza di Gesù Cristo: "Io e il Padre siamo una cosa sola". È la risposta che i giudei volevano, ma non riescono non solo a comprenderla, ma neanche a coglierla! Oggi, nella mia pausa contemplativa, rifletto sulla mia posizione di fronte a Gesù, Figlio di Dio e Salvatore. Egli mi promette la vita eterna con lui, mi assicura che quando lo seguo, lo conosco e nessuno può strapparmi dalla sua mano. Signore Gesù, io sono nelle tue mani. Aiutami ad aprire le orecchie per ascoltare la tua voce pur neil frastuono del mio mondo. Tu sei morto per i miei peccati, ti amo e desidero conoscerti con tutto me stesso. La voce di un grande santo Continuiamo soltanto a ben coltivare, poiché non c'è terra così ingrata che l'amore del coltivatore non fecondi. S. Francesco di Sales |