Omelia (26-05-2011)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Atti 15,8-9

Dio, che conosce i cuori, ha dato testimonianza in loro favore, concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; e non ha fatto alcuna discriminazione tra noi e loro, purificando i loro cuori con la fede.
Atti 15,8-9


Come vivere questa Parola?

Paolo parla in nome di quel Dio che rende testimonianza di ciò che è vero, buono, giusto e bello. È il Dio vivente, il Dio che conosce ben oltre le apparenze, le esteriorità. Il cuore dell'uomo è il luogo segreto dove si radica il bene e il male. L'agire in conformità alla volontà di Dio che si manifesta nella sua legge, nel vangelo, nei doveri del proprio stato oppure secondo le insinuazioni del maligno e delle incontrollate passioni prende le mosse dal nostro cuore dalle profondità abissali. Ebbene, fin lì Dio ci conosce e ci ama. Non ci sono barriere né differenze tali per cui possano avvenire discriminazioni. Lo Spirito Santo è stato concesso a ogni uomo di buon volere: a qualsiasi razza popolo religione appartenga. L'argomentare di Pietro è chiaro: se Dio non discrimina come possiamo discriminare noi? Gli Ebrei insistevano perché, oltre al battesimo fossero imposti altri obblighi ai neo-convertiti: pratiche e formalità gravose derivanti dall'antica legge. Ma anche noi, oggi, siamo esigenti verso chi si pone sulla via di Cristo, come noi in cammino. E siamo ipercritici accusatori a volte ad oltranza di chi rimane fuori da orizzonti di fede. Attenzione! La salvezza che Gesù ha pagato ad altissimo costo, non è solo un bel "deposito" di verità di cui gloriarci, ma è l'impeto della grazia del Signore Gesù per cui siamo tutti salvati, se abbiamo retta coscienza: noi e loro.

Signore che scruti il cuore, prendimi lì nel profondo, guariscimi dalla mia critica discriminante. Fammi strumento del tuo amore.

La voce di un testimone

Cristo è comunione. Non è venuto sulla terra per creare una religione in più, ma per offrire a tutti una comunione in lui.
frère Roger di Taizé