Omelia (21-05-2011) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Quasi tutti ascoltano… «Voi siete un popolo redento, annunziate...»; è la voce del Signore che risuona all'inizio della celebrazione eucaristica. Non possiamo essere sordi a tale richiamo o far finta di non essere interpellati tutti personalmente, perché ognuno di noi ha ricevuto il necessario per compiere quelle cose grandi che il Signore ha predetto. La grandezza alla quale siamo chiamati, non fa' chiasso, perché è fatta di semplici e gioiosi «sì» quotidiani, gocce di acqua dissetante per noi e per molti altri fratelli... «...quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio» (Atti 13, 44-32). Gli ascoltatori innamorati della Verità, non accettano quel «quasi» che turba il cuore del sincero credente; superando l'indifferenza, prendono esempio dal buon Pastore e partono alla ricerca del fratello che non risponde, perché è troppo grande il vuoto che lascia. La nostra fede si fa annunzio quando non rimane «privata» e nascosta, non c'è nulla di «privato» nel Regno di Dio. Preghiera e umiltà, coerenza e coraggio, costituiscono un buon carburante per arrivare in pascoli lontani. Forse non servono tante parole...I figli della Carità sono instancabili, sostenuti dal Signore che ha detto «io sono nel Padre e il Padre è in me» (Gv 14,11). Anche noi siamo lì con Lui; se accogliamo il Signore, pane di vita, entriamo nella vita, nella santissima Trinità che è solo e sempre, scambio d'amore... |