Omelia (30-05-2011)
Monaci Benedettini Silvestrini
Lo spirito di verità

Le "cose" di Dio non possono essere comprese se non con la luce di Dio. Questa verità gli apostoli, e noi con loro, la sperimentiamo quotidianamente. Lo stesso Gesù li avverte: "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso". Ponderare, valutare, comprendere appieno, essere capaci di assimilare ciò che Cristo fa e dice, tutto ciò che ci viene rivelato, non è alla portata delle possibilità umane; non basta la buona volontà e una intelligenza perspicace. Non è sufficiente neanche essere stati testimoni oculari di prodigi di Cristo e neanche l'averlo visto risorto e vivo, con gli occhi della carne. Ecco allora la grande promessa: "Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà". La "verità tutta intera", di cui parla Cristo, è la pienezza della rivelazione, è la comprensione piena della sua divinità e umanità, della sua missione universale di salvezza, è lo Spirito Santo amore, che viene a rinnovare la faccia della terra, è la forza e la luce interiore che pervaderà prima gli apostoli e poi tutti i suoi seguaci. "Prenderà del mio e ve l'annunzierà", ci ripete il Signore. Li renderà capaci di affrontare ogni avversità per essere impavidi araldi del Vangelo e testimoni coraggiosi, pronti a dare la vita per conservare integra la propria fedeltà al Signore. Sperimenteranno finalmente cosa significhi e cosa comporti l'appartenenza a Cristo, l'essere stati con lui fin dal principio. La paternità di Dio, riconosciuta e già manifestata dal Figlio suo, ci riaprirà all'amore e ci renderà capaci di fraternità. Dopo secoli di tenebra brillerà una Luce nuova sul mondo. Gli uomini, prima brancolanti nel buio, e privi di certezze, come accadeva agli apostoli, ora nella luce dello Spirito, ritrovano la vita, ritrovano la verità e la via, ritrovano la libertà dei figli di Dio. Alla chiesa nascente viene affidato il compito di irrorare di luce l'umanità intera, di testimoniare amore sempre e a chiunque, ma non con le forze umane, ma in virtù di quel dono infinito. Le persecuzioni, le violenze di ogni genere, saranno inevitabili da parte di coloro che non credono, che non hanno conosciuto Cristo e non conoscono il Padre, ma non potranno intimorirla perché lo Spirito Consolatore è infinitamente più potente della forza dei persecutori.