Omelia (14-05-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Atti 1,21-22 Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione. At 1,21-22 Come vivere questa Parola? Negli Atti degli apostoli, Luca ci racconta, infatti, come gli undici decisero di sostituire Giuda. Volevano restare in dodici, così come Gesù aveva scelto, dodici come le tribù di Israele, dodici come le dodici colonne sui cui poggia la Gerusalemme celeste. E tirano a sorte e la sorte cade su Mattia. Un apostolo, che, come alcuni altri discepoli, ha vissuto l'intera esperienza del Maestro: dal Giordano al Golgota. È interessante considerare le condizioni per entrare a far parte della cerchia dei dodici: aver vissuto con Gesù ed essere testimone della sua risurrezione! Ora non è più Gesù direttamente che chiama, ma la prima comunità apostolica: la Chiesa. Gli apostoli prendono coscienza del proprio ruolo come un compito nuovo, ricevuto dall'alto, dallo Spirito Santo, un compito capace di far prendere delle decisioni nel nome del Maestro e Signore. Anche noi, ciascuno di noi, è chiamato da Dio, attraverso l'opera della comunità, della Chiesa. Certo non veniamo tirati a sorte come per Mattia, ma ciascuno riceve un compito e assume un ruolo, adempie ad una chiamata specifica. Nessuno rimane in panchina! Tutti e ciascuno però dobbiamo aver vissuto con Gesù e fatto esperienza della sua risurrezione! Oggi, nel mio rientro al cuore, rivedo la mia vita da cristiano/a: vivo il contatto profondo e vitale con Gesù nell'ascolto della Parola e nella partecipazione alla Mensa Eucaristica? Solo qui sperimento la forza del comandamento dell'amore e quindi della risurrezione, della vita nuova in Gesù. Signore Gesù, che viva con te, in te e per te, sempre. È questo che mi fa testimone della tua risurrezione. La voce del Papa C'è bisogno di autentici testimoni di Gesù Cristo, soprattutto in quegli ambienti umani dove il silenzio della fede è più ampio e profondo. Mantenete viva la dimensione profetica, senza bavagli, nello scenario del mondo attuale, perché la parola di Dio non è incatenata! Benedetto XVI |