Omelia (04-06-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Giovanni 16,27 Il Padre stesso vi ama. Gv 16,27 Come vivere questa Parola? Un'affermazione che suona ovvia ai nostri orecchi abituati a sentirsela ripetere fin da bambini. Ma spesso, proprio ciò che si dà per scontato finisce col non far più presa nel vissuto. Si crede finché le cose vanno secondo le nostre prospettive, ma appena la prova bussa alla porta, tutto vacilla: se Dio mi ama perché ha permesso questo tracollo finanziario, questa malattia, perché...perché? E si rimane travolti dalle situazioni, proprio là dove questa certezza dovrebbe sostenerci e avviare un processo di maturazione nella fede. Dio ci ama. Ma proprio per questo, come un padre che voglia fare del figlio un vero uomo capace di fronteggiare le varie situazioni, non sottrae alle prove. È in questa palestra, infatti, che si impara a puntare su ciò che conta, ciò che ha sapore di eternità. Il resto non lo si disprezza, ma se ne usa con distacco, godendone anche, ma tenendone presente la relatività, per cui se viene a mancare non si cade in depressione. Dio ci ama. Per questo ci ha chiamati alla vita, per questo ci ha donato Gesù, per questo non ci abbandona, anche quando non ne percepiamo la presenza. La sua apparente assenza è una sollecitazione a prendere coscienza di ciò che egli è per la nostra vita, del bisogno estremo che abbiamo di lui. Un invito a cercarlo interrogando gli eventi, leggendo la storia in profondità. Un invito, insomma, a non lasciarsi vivere, ma a vivere in pienezza, spingendo oltre lo sguardo per cogliere le orme dell'Amato, che non conducono mai lontano da noi stessi, bensì ci introducono in quel santuario che è il nostro io profondo. È qui che egli da sempre ci attende per un "a tu per tu" in cui sperimentare l'essere amato. Finché non saremo approdati a questa sponda, potremo continuare a dichiarare che Dio ci ama, ma saranno solo parole che attendono di riempiersi del loro contenuto. Oggi, mi lascerò provocare da questa affermazione, fino a percepire il bisogno di fare esperienza di un incontro autentico con Dio-amore nel più intimo di me stesso. Mio Dio, indicibile amore che silenziosamente mi inabiti ed attendi, attraimi alla sorgente che vivace gorgoglia dentro di me. La voce di un dottore della Chiesa Beato colui il cui desiderio di Dio è divenuto simile alla passione dell'amante per la persona amata. Giovanni Climaco |