Omelia (08-06-2011)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Giovanni 17,18-19

Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.
Gv 17,18-19


Come vivere questa Parola?

Sono parole che sgorgano proprio dal cuore di Dio! Parole che esprimono una forma di amore quasi ‘viscerale' verso i suoi discepoli. Gesù conoscendo la gravità dell'ora a cui i suoi saranno esposti, chiede al Padre di fare con loro quanto Egli ha fatto con Lui! Noi come Lui! È proprio il cuore di Dio-Amore che parla.
Non può non sgorgare la lode e la gratitudine. E anche l'impegno in un cammino di forte intimità con Gesù che suppone la partecipazione al suo sacrifico d'amore.

Essere consacrati nella verità vuol dire, infatti, vivere come Gesù totalmente offerti al Padre. "Per loro io consacro me stesso" viene giustamente tradotto da Bultmann con "Io mi sacrifico per loro". E questo sacrificio, questa offerta è generata dall'amore e genera amore. Il cristiano immerso in questo oceano di dono diviene compartecipe attraverso la vita sacramentale di questa consacrazione-offerta-sacerdozio. È ciò che Gesù chiede per noi.

Partecipare di questa azione divina vuol dire entrare nell'intimità della vita trinitaria, in quella danza pericoretica dove l'amore esplode nella doxa-lode e nel dono senza fine.

Oggi, nel mio rientro al cuore, lascio che il mio cuore canti la lode, celebri l'eterna liturgia della Pasqua! Canto e prego: Alleluia alleluia alleluia!

La voce del Papa

Mi consacro - mi sacrifico: questa parola abissale, che ci lascia gettare uno sguardo nell'intimo del cuore di Gesù Cristo, dovrebbe sempre di nuovo essere oggetto della nostra riflessione.
Bendetto XVI