Omelia (03-06-2003)
Paolo Curtaz
Commento Giovanni 17,1-11

Nella dolorosa e serena preghiera che – secondo Giovanni – Gesù innalza al Padre dopo l'ultima Cena, esiste un particolare che colma il cuore di gioia profonda. Gesù sa di avere adempiuto alla sua missione, sa che – malgrado le difficoltà – l'uomo, se vuole, può cercare e trovare il vero volto di Dio, lasciarsi illuminare dalla sua presenza, acquistare la vita eterna che è conoscere il Padre. Ma gli ostacoli sono molti e la nostra fragilità infinita. Gesù allora prega per noi, per coloro che il Padre gli ha affidato. Sì, amici, eravamo presenti nella preghiera di Gesù, proprio lì, nel momento più drammatico della vita del Signore, in quell'orto dell'ultima scelta, dell'ultimo dono, io, tu, eravamo presenti. Amico, non temere, il Maestro ti conosce, ti ama ed ha pregato per te. Dimora nella serenità, il Signore ti conosce e ti ama.

Tu hai pregato per ciascuno di noi e ci doni la vita in abbondanza: lode a te, Signore Gesù!