Omelia (24-06-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Luca 1,57-58 Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Lc 1,57-58 Come vivere questa Parola? Gli altri evangelisti ci presentano la figura di Giovanni Battista nella sua identità di precursore di Gesù: colui che gli prepara la strada. Luca invece si addentra di più nella storia di lui fino a cogliere i particolari della sua nascita. Ci ha narrato di sua madre che era anziana e sterile, ci ha raccontato come l'Arcangelo Gabriele ha annunciato a Zaccaria suo marito che sarebbe nato un figlio. Qui narra come, nel giorno della circoncisione, Elisabetta si oppose a chi si aspettava che venisse dato al bambino - com'era uso - lo stesso nome del padre. No, non Zaccaria ma Giovanni si doveva chiamare. Com'è bella, com'è incoraggiante per noi questa capacità di rompere schemi prestabiliti e forme congelate in usanze plurisecolari, non per capriccio ma per obbedienza a Dio. L'imprevedibile disegno del Signore ha distrutto la secchezza vuota di un utero che non poteva fruttificare figli e la vecchia Elisabetta, resa capace di generare, ora è lì col suo bambino a cui sarà imposto un nome nuovo: Giovanni. E spira aria di gioia intorno, tanto che la gente va a esprimere i propri rallegramenti alla madre. Ecco: credere è "spalancare le porte a Cristo", come diceva il beato Giovanni Paolo II. Perché Cristo Signore abita i percorsi dei progetti del Padre su di noi che sono sempre progetti di salvezza. Bisogna essere persone docili a quel che Dio vuole, essere pronti a buttar via vecchi modi di pensare, vecchie abitudini disseccate, vecchi schemi di una religiosità esteriorizzata, per cogliere il soffio dello Spirito nella nostra vita e vivere con gioia il nome nuovo e quel che di sempre nuovo Dio ci chiede in Gesù, nel suo vangelo. La voce di un testimone Nessuno di noi può programmare la vita come una retta immutabile, inflessibile. Hèlder Camara |