Omelia (06-07-2011)
don Luciano Sanvito
Ricominciare da zero...

Ritornare alle "pecore perdute della casa di Israele"...è la nuova evangelizzazione.
Quella che costa di più, ma che vale di più, specie per la Chiesa, abituata sempre a friggere la Parola e mai a farsi friggere da essa.
Ma a questo gli apostoli sono chiamati: a rivedere il proprio modo di stare in Israele, e a fare di Israele non il punto di arrivo e di termine del viaggio, ma il punto di partenza per un viaggio sempre nuovo, sorprendente e infinito...che spalanca la visione dello stupore, specie a chi, nella Chiesa, si è ormai abituato a vedere con gli occhi della carne, del mondo, del già fatto, detto, dato...e finito.

La vocazione degli apostoli rilancia all'avventura dello sguardo dello Spirito, e non permette a nessuno di adagiarsi nelle comode poltrone del piacere e del godere il qui e subito, mentre ci fa essere coscienti di una eternità che sprizza da ogni molecola del nostro corpo, per renderla segno di quell'infinito che siamo chiamati e rivivere e a far rivivere in questo mondo.
Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa, e solo in questa ottica possiamo gloriarci di professarla...altrimenti è solo superbia e arroganza.

Ricominciare da zero è assimilare ogni esperienza con la sintonia del punto di partenza, riconoscendo che a costruire non siamo noi, ma lo Spirito in noi; allora non ci angosciamo più, non siamo più nell'ansia e nella fretta del vedere il risultato, perché esso è sempre con noi: questo "zero" di garanzia dà valore a ogni nostro numero, che altrimenti, senza questa esperienza originale e originaria, resta secco e squallido, pur nella festosità e nei colori apparenti delle feste (specie religiose).

Affidarsi al mandato significa riconoscersi nella coscienza di essere mandati, a partire da un messaggio tagliente e efficace che avrà risultati sorprendenti quanto più siamo disposti a lasciarlo passare, come una "spada a doppio taglio", su noi stessi, per renderci - sempre più di ieri, e sempre meno di domani - apostoli del vero, di quella Verità che non è mai in nostro possesso, ma ci è sempre donata.