Omelia (20-07-2011) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto Con la parabola del buon seminatore, che la liturgia ci offre oggi per la meditazione, Gesù si paragona a colui che semina il seme fecondo della Parola di Dio. Abbiamo l'immagine del seminatore che sparge con gesti ampi i suoi semi dappertutto; egli raccoglie i semi dalla sua bisaccia a piene mani e li distribuisce poi sul terreno, attento ad averne una distribuzione regolare ed uniforme. Il seminatore non si interessa a evitare le strade, i sassi o i terreni non fecondi. Il seme è sempre distribuito su tutta la sua proprietà. E' l'immagine della Chiesa nella quale è annunciata la Parola di Dio. In essa vi è il terreno buono e fecondo dove essa produce dei frutti durevoli, vincendo le tentazioni del mondo e perseverando nelle difficoltà. Gesù ama usare delle immagini raccolte dall'esperienza di vita del popolo ebraico per offrire un messaggio comprensibile. P.S. Una preghiera di un giovane in ritiro nel nostro monastero: "Signore mi accorgo che io sono tutte e tre queste cose: strada, sassi, spine. Ma ti prego, aiutami, fa' che io lavori nel terreno del mio cuore perché possa diventare terra buona per la tua parola, per il tuo amore, per il tuo regno" perché possa tagliare tutti i rovi facendo spazio alla buona semente... e attingere l'acqua della grazia per poter annaffiare quel che tu semini. |