Omelia (15-08-2011)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)
Commento su Apocalisse. 11, 19; 12, 1-6a, 10a-b,1 Corinzi 15, 20-26, Luca 1, 39-56

Una festa particolare data la sua caratteristica religiosa-laica che ormai si è consolidata nel tempo come le facce di una medaglia che però collimano perfettamente: da una parte la festa di un grande mistero mariano quale l'Assunzione in corpo e spirito della Madre del Figlio di Dio, dall'altra la laica festività molto più corporale e poco spirituale del Ferragosto, incastonata a metà circa del periodo estivo.

Essa ci vuole ricordare che pur essendo di questo mondo noi dobbiamo sempre alzare lo sguardo verso l'alto, guardare a mete più tangibili spiritualmente nella certezza dell'eternità al cospetto della Misericordia e Luce del Dio infinito.

Maria, una comune donna mortale di una piccola località mediorientale sempre in conflitto con gli altri e con se stessa, quasi a rappresentare l'eterno conflitto interiore ed esteriore della piccola umanità nei confronti dell'immensità di quanto la circonda.

Maria: una donna, una scelta, una vita terrena mortale, una vita immortale per l'eternità.

Un mistero, una fede consolata dalla volontà divina di assurgela in cielo in corpo e spirito.

Infatti se il "fiat" di Maria pronunciato a Nazareth la ha associata alla missione del Cristo, suo Figlio, l'Assunzione non poteva essere altro che il giusto epilogo glorioso di una Madre che l'Amore trinitario ha voluto con indivisibile vincolo unita alla Redenzione del Verbo creatore fatto Uomo nel suo corpo dogmaticamente verginale.

L'Assunzione, quindi, deve ritenersi una conseguenza logica di tutto quello che la S. Scrittura dice sulle prerogative straordinarie di Maria.

Sembra anche molto logico che alla Madre Immacolata di Gesù, Uomo-Dio, Vergine perpetua, debba toccare la stessa sorte del Figlio divino, Cristo.

Fin dall'inizio del Cristianesimo Maria è stata ritenuta Madre di Dio, Assunta in cielo in anima e corpo e sempre Vergine, e già nel quarto secolo d.C. esistevano templi dedicati alla Madre di Dio; nel quinto secolo vennero costruiti i primi templi dedicati all'Assunta.

A Lourdes, nel 1858, quattro anni dopo la dichiarazione del dogma dell'Immacolata Concezione, la Madonna proclamò e confermò: "Io sono l'Immacolata Concezione".

Nelle prime comunità giudaico-cristiane, era già presente la convinzione che il corpo di Maria fosse stato assunto in cielo in anima e corpo.

Tale convinzione era viva a Gerusalemme dove si indicava nel Getsemani il luogo della sua temporanea deposizione, detta poi "dormizione", perché come immagine Maria dal sonno passò alla gloria dell'Assunzione.

Si può affermare che l'Assunzione di Maria è parallela all'Ascensione di Cristo.

Esiste infatti una perfetta somiglianza, una sorprendente analogia fra la Madre ed il Figlio, fra i misteri della vita di Cristo e i misteri della vita di Maria.

Due vite, due destini cosi mirabilmente congiunti in tutto il loro corso e percorso.

Se cerchiamo una base teologica per il mistero dell'Assunzione di Maria, possiamo trovarla nel privilegio supremo di tutti gli altri privilegi mariani: la Maternità divina.

Lì dove la sacra Scrittura è esplicita i dogmi sono stati stabiliti fin dai primi secoli, dove invece mancano espressioni esplicite, lo studio e il tempo hanno sempre meglio permesso di poter compenetrare la divina parola all'intelligenza umana fino alla soluzione che s'imponeva.

Il Magistero Ecclesiastico agisce con prudenza e saggezza perché le Verità divine devono essere anche accolte, credute e diffuse dai fedeli.

D'altra parte si sa e si è convinti, nella gerarchia, che lo Spirito Santo guiderà la Chiesa per ogni vero, alla Verità tutta intera e farà capire tante cose che non ancora si è in grado di capire.

L'antica profezia di Genesi 3,15 si muta in realtà: una lotta senza tregua oppone la discendenza del popolo eletto e le forze del male.

Mentre la visione apocalittica mostra il Figlio della donna "rapito verso Dio e verso il suo trono" - allusione all'Ascensione di Cristo al cielo, presenta la donna stessa in fuga verso il 'luogo preparato da Dio" (Ap 12,5-6), figura dell'Assunzione di Maria nella gloria dell'Eterno.

Si può pensare infine che l'Assunzione di Maria al cielo è come un testamento di famiglia, che passa dal soffio della testimonianza degli apostoli, per poi diffondersi tra i fedeli delle prime Comunità cristiane fino a diventare vento impetuoso della grandezza mariana nella Chiesa, la quale tutta radunata dai quattro venti, come nel racconto apocrifo del "Transitus B.Mariae", nella liturgia venera con devozione filiale la Vergine Maria sollevata, "ad-sumpta", Regina degli angeli con suo Figlio, Cristo il Figlio di Dio uno e trino, resuscitato e asceso al cielo (notare qui però la grande differenza tra Maria-assunta e Cristo-asceso al Cielo...poiché ricordiamoci che Maria è assunta in Cielo non in virtù propria ma in virtù del Figlio di Dio).

Anima e corpo, universo fisico e universo morale, cielo e terra, potenze naturali e soprannaturali concorrono nell'Assunzione di Maria e offrendo una visione e un significato profondo ed esaltante: la reintegrazione della creazione in Dio, mentre noi, provvisoriamente, per la morte rimaniamo incompleti.

Invece Maria, pienamente reintegrata per la sua immacolata concezione, è con Cristo ed in Cristo la nostra sublime certezza di oggi e domani: "Risorgeremo"!

Al termine di questa breve riflessione abbiamo cercato di capire anche il collegamento tra l'Assunzione di Maria e la Famiglia.

Ebbene il punto di incontro di questo collegamento sta nel "fiat" di Maria, nell'ascolto di Maria, nel servizio di Maria, nel dolore di Maria, nel conservare nel cuore di Maria, nella accettazione quotidiana discreta di Madre, di amica, di presenza di Maria... ecco tutto questo è Assunzione.

Oggi la Famiglia, all'apparenza più in crisi che mai, trova la barra della giusta rotta di navigazione in Maria che addita con semplicità ad unica meta: Cristo.

L'Assunzione diventa pertanto per la Famiglia la modalità a cui rapportarsi con spirito e corpo nel contesto umano e terreno in cui esplicitare la indissolubilità mariana della Sacra Famiglia al progetto della salvezza divina per l'Umanità, con l'Umanità, dell'Umanità.

Cristo ha bisogno di Maria come Maria ha bisogno di Giuseppe, che nella sua discrezione ed apparente assenza è la cerniera della Famiglia, con il suo silenzio, le sue titubanze umane, il suo lavoro, la sua paternità putativa, che attraverso Cristo esaltano il ruolo di Maria quale Madre generatrice del Figlio di Dio, nell'unione della Sacra Famiglia a rappresentare anche l'immagine della Santa Trinità.

E come non ricordare oggi, soprattutto in presenza della Famiglia "ferita" da separazioni e divorzi e da una liquidità sentimentale e relazionale, il primo atteggiamento di Maria che si pone al servizio dell'Umanità attraverso il suo partire verso Elisabetta, sua cugina, anche ella incinta nella sterilità, quale segno di continuità diretta della stirpe di Davide e della potenza di Dio che tutto può.

E da questo incontro e scontro, tra quello che sarà l'omega della vecchia Umanità (Giovanni il Battista) e l'alfa della nuova Umanità (Cristo), scaturisce quel canto sublime di gratitudine che è "Magnificat", che dovrebbe essere sempre presente in ogni Famiglia, quale segno tangibile nella fiducia in Dio che, insieme, saprà far superare ogni prova avversa della Vita.

E allora, alla fine, chinando il capo riverenti verso Maria, non possiamo non cantare con liturgico amore: "Gaudeamus omnes in Domino. Exaltata est Sancta Dei genetrix super choros angelorum ad coelestia regna!" Amen.

Domande:

- Il fiat di Maria come scelta di compartecipazione alla salvezza dell'Umanità è un fiat che incide anche nella mia volontà di aderire al progetto di Dio per la salvezza dell'anima mia?
- L'Assunzione di Maria per me come Famiglia è solo una occasione per fare un giorno di festa in più all'anno o vuole essere un chiaro riferimento ad un concreto impegno di servizio e disponibilità nella quotidianità familiare?
- Il dogma dell'Assunzione per me come Comunità deve essere una indicazione per aiutare a guardare al di là delle effimere chimere terrene. Quanto mi impegna come Comunità questo dogma di Fede per dare un senso più costruttivo alla Vita di Fede, di Speranza e di Carità comunitaria?

Maria Grazia Martini e Claudio Righi
CPM di Pisa