Omelia (04-05-2003)
Paolo Curtaz
Commento Luca 24,35-48

Gli apostoli, un po' scoraggiati per le troppe emozioni vissute, stentano a riconoscere Gesù; eppure piano piano, come Tommaso, come i due di Emmaus che ricompaiono all'inizio di questo brano, come a Maria di Magdala nel giardino, i loro cuori si aprono.
Tre sono gli aspetti che vengono coinvolti dalla venuta del Signore risorto: uno intellettuale ("aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture"), uno affettivo ("per la grande gioia") e uno operativo ("Di questo voi siete miei testimoni"). Sono tre aspetti essenziali della fede, perché Gesù non resti un "fantasma", qualcuno di evanescente, ma diventi per ciascuno di noi un commensale, un compagno di viaggio. L'aspetto intellettuale anzitutto: nel nostro mondo iper-specializzato, in cui sono necessari vent'anni di studio per ottenere una qualifica, lasciamo la fede nel mondo dell'approssimativo e dell'infantile. Il Signore ci apre la mente all'intelligenza delle Scritture: dedichiamo tempo a leggere e capire la Parola, a renderla viva nella nostra vita. Abbiamo il coraggio dell'ascolto, del capire, come i discepoli di Emmaus che in quel crepuscolo ricevettero da Cristo stesso la spiegazione delle Scritture. Un secondo aspetto viene coinvolto dalla presenza del Cristo: quello affettivo; i discepoli provano una grande gioia, quasi un turbamento, nel vedere il Signore. Finché non saremo conquistati dalla bellezza e dalla gioia che scaturisce dalla presenza del Cristo, non potremo veramente dirci cristiani. Infine l'aspetto della testimonianza, della concretezza, del contagio: la fede diventa testimonianza. Attenti: niente crociate con il crocifisso in mano, per carità, ma la capacità di rendere ragione del nostro comportamento. Il Signore è venuto per portarci la pace interiore, il perdono che è la profonda riconciliazione con noi stessi e con gli altri. Lasciamoci raggiungere senza paura: il Signore ancora oggi ci ripete: "sono proprio io!"

No, non abbiamo paura, Signore, e ti riconosciamo presente nella nostra vita. La tua Parola, il tuo affetto, li vogliamo annunciare nella settimana che sta per iniziare, Signore Risorto!