Omelia (14-09-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Filippesi 2,9-11 Dalla Parola del giorno Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!» (Fil 2,9-11) Come vivere questa Parola? La festività odierna accosta due termini che sembrano l'uno la negazione dell'altro: esaltazione e croce. Nel linguaggio comune, infatti, croce è sinonimo di sofferenza e ai tempi di Gesù rappresentava un patibolo infame e infamante. La Bibbia stessa la stigmatizzava dichiarando maledetto chi pendeva da essa (cf Dt 21,23), mentre i Romani riservavano questo supplizio agli schiavi e ai malfattori più abietti, escludendone comunque sempre chi aveva la cittadinanza romana. Qualcosa, dunque, dinanzi alla quale ritrarsi inorriditi. Eppure è proprio sulla croce che si rivela la sovrana signoria di Cristo. È Gesù stesso a dichiararlo: "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che Io Sono" (nome proprio di Dio) (Gv 8,28), e Paolo, nella lettera di oggi, completa: dinanzi al suo inabissarsi fino ad assaporare la morte e la morte di croce, ogni ginocchio si pieghi e ogni lingua proclami che egli è il Signore. Un rovesciamento totale di prospettiva che non è indifferente. Là dove la sapienza umana si ritrae gridando allo scandalo e all'insipienza (cf 1Cor 1,23), la sapienza di Dio apre un varco di luce capace di riscattare dal non-senso e di rilanciare verso una pienezza di vita già qui e ora. Sosterò, quest'oggi, dinanzi alla croce, lasciando emergere ciò che essa provoca dentro di me: scandalo e ripulsa o umile e riconoscente amore? Ti adoro, o croce santa, feritoia da cui filtra la luce della vita, tacito invito ad accogliere l'amore e a rifrangerlo nei più umili frammenti del quotidiano. La voce di un Dottore della Chiesa La Croce è la massima rivelazione della potenza di Dio. La potenza di Dio è infatti la potenza del suo Amore. Ora la potenza dello amore non consiste nel dimostrare una tale forza da costringere il cuore dell'amato a corrispondere, togliendogli ogni libertà. La forza dell'amore consiste semplicemente nel dimostrarsi: nulla è più forte dell'amore nella sua debolezza, nulla è più debole nella sua forza. S. Pietro Crisologo. |