Omelia (20-09-2011)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Luca 8,20-21

Gli fecero sapere: "Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti". Ma egli rispose loro: "Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica".
Lc 8, 20-21

Come vivere questa parola?

Ieri Gesù ci ha esortato all'ascolto: "Badate bene a come ascoltate". Non è mai sottolineata abbastanza l'importanza dell'ascolto! Viene addirittura prima del "vedere" (vedere Gesù), e il Signore dissuade gli stessi suoi parenti dal voler anzitutto ‘vederlo", quando non riescono ad avvicinarlo e neppure a vederlo a causa della grande folla che si asserragliava intorno.

Anzi, quel suo apparente misconoscerli come parenti, in realtà è la splendida puntualizzazione di quel che occorre per diventare così "familiari" da essere introdotti, insieme con Lui, all'intimità divina. Un'osservazione importante. Soltanto Luca riferisce questo episodio coniugando la familiarità, la stretta parentela spirituale con Gesù all'ascolto e non alla visione. Ed è lo stesso Luca che secondo la più accreditata tradizione antica ha conosciuto e ascoltato Maria, la Vergine Madre. Diventa dunque sempre più evidente che siamo chiamati ad una fede caratterizzata dal perseverare in profondo e docile all'ascolto della Parola.

Oggi, nel mio rientro al cuore, sosto ai piedi di Maria e provo a lasciarmi penetrare dal suo profondo ascolto. Quanto silenzio interiore, quanta tenerezza, quanto spazio di umiltà alla Parola di Gesù, quanto desiderio che tutti la mettano in pratica!

O Maria, tu a Cana hai detto ai servi: "Fate quello che Gesù vi dirà". Suggeriscilo anche a me, sempre.

La voce di un grande vescovo

Ascoltando Gesù, a poco a poco si diventa simili a Lui, se questo ascoltare è vivo, docile, e lascia spazio alla Parola. Nell'ascolto siamo illuminati, trasfigurati.
Card. A. Ballestrero