Omelia (23-09-2011)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Luca 9,18-22

"Allora domandò loro: Ma voi chi dite che io sia?. Pietro gli rispose: Il Cristo di Dio".
Lc 9,18-22


Come vivere questa parola?

Si tratta di un momento importante nella narrazione di Luca. è ormai giunto il tempo di manifestare l'identità di Gesù: "Chi è Costui?".

L'interrogativo se l'erano posto, stupiti, quelli di Nazareth, poi quelli di Cafarnao, gli scribi e i farisei, perfino i commensali quando la donna peccatrice gli lavò i piedi e piangendo glieli asciugò con i suoi capelli; lo stesso Erode che, invidioso di lui, "cercava di vederlo", s'interrogava sul suo conto. Ma ora è Gesù stesso che pone la domanda e la pone in un contesto di preghiera. La preghiera, infatti, scandisce sempre i momenti decisivi della sua missione e nel contempo è il luogo solitario e intimo del suo amore verso il Padre, quell'amore del quale è venuto a renderci partecipi. Il luogo spaziale in cui si svolge il fatto è Cesarea di Filippi, ma all'evangelista interessa il luogo teofanico, cioè questo stare di Gesù in intimo colloquio con il Padre che coinvolge pure noi: è il luogo dove Lui c'interpella e si rivela. È nella preghiera che cessano le nostre domande e ascoltiamo la sua: "E tu, chi dici che io sia? Chi sono io per te?". Sì, ora è Lui stesso che prende l'iniziativa ed esige una nostra personale risposta. Il vero discepolo non mette mai in questione Gesù ma accetta d'essere messo in questione da Lui. Deve infine tacere ogni inutile domanda per ascoltare la sua nelle profondità del cuore, imparando progressivamente ad abbandonarsi senza riserve alla dolce spinta dell'Amore che mormora incessantemente: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente!".

Oggi, nel mio rientro al cuore, chiedo luce sul mio rapporto con Gesù. Mi pongo in ascolto di Lui abbandonandomi alla sua volontà.

Signore, dammi di riconoscerti e di proclamarti sempre come il Cristo, Figlio del Dio Vivo. E sarà pace nel mio cuore, pace tra i miei fratelli.

La voce di una grande Santa Dottore nella Chiesa

Per me l'orazione non è che un trattarsi da amici, intrattenendosi da solo a solo con Colui da cui ci sappiamo amati.
S.Teresa d'Avila