Omelia (19-10-2003)
Comunità Missionaria Villaregia (giovani)
La competitività evangelica

In questa Giornata Missionaria Mondiale il Vangelo sembra darci una risposta alle grandi esigenze dell'umanità: un ribaltamento delle prospettive: "Chi vuole essere il più grande si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti". A chi vuole essere più grande è proposto di essere il più piccolo, e a chi vuole essere il primo che sia l'ultimo. Una logica difficilissima da accettare in un mondo dove la rincorsa della competitività sembra inarrestabile, dove il potere fa la parte del padrone, dove i 10 uomini più ricchi del mondo hanno in mano la ricchezza del prodotto interno lordo di tutti i Paesi africani...
"Se uno vuole essere il primo... Chi vuole essere il più grande...." E chi non vorrebbe essere il primo? Chi non vorrebbe essere il più grande? La tendenza a primeggiare, a eccellere, fa parte della natura umana. Se potessimo rappresentarci visivamente l'umanità, vedremmo lo spettacolo di una folla immensa di gente che si leva in punta di piedi, che cerca di innalzarsi uno al di sopra dell'altro, schiacciando magari chi gli è accanto, e tutti che gridano: "Ci sono anch'io, ci sono anch'io nel mondo!" Dentro di noi c'è la paura di passare innosservati, di non essere nessuno, di essere considerati ultimi, i più piccoli, i meno amati...
Oggi questa tendenza a "emergere" si è accentuata ed è diventata frenesia... Si fanno le cose più strane e assurde per farsi notare... Senza arrivare a forme estreme, ciascuno di noi vive nel proprio ambiente di lavoro, a scuola forme di arrivismo e competitività esasperate.
Gesù sa che questa tendenza è racchiusa nel cuore dell'uomo e non dice di non essere i più grandi, i primi, anche lui che è Dio non può annullare questa tendenza che è in noi che è l'aspirazione all'Infinito. Gesù stesso ci propone una competitività evangelica: "Se vuoi essere il primo, sii l'ultimo, il servo di tutti". Gesù non condanna il desiderio di eccellere, di fare cose grandi nella vita, di dare il meglio di sè, Gesù non vuole dispepoli rinunciatari, ignavi e neghittosi. Nietzsche, combattendo ferocemente il cristianesimo, colpevole di aver introdotto nel mondo il "cancro" dell'umiltà e della rinuncia, oppose a questo valore evangelico quello della volontà di potenza, incarnato dal superuomo. Ma che società ha prodotto il superuomo? Una società dove uno è felice (se si può essere felici da soli) e gli altri, la maggioranza, infelici, uno solo esce vincitore, tutti gli altri sconfitti; uno solo che domina, gli altri dominati.
"Se uno vuole essere il primo... " dunque è possibile voler essere il primo, non è proibito, non è peccato, anzi Gesù incoraggia ad essere primi, proponendo un essere primo evangelico, rivelando una nuova via per realizzare questo primato: essere primi non a spese degli altri, ma a favore degli altri. Aggiunge infatti: "Se vuoi essere il primo... sii l'ultimo di tutti, il servo di tutti." La strada in su, la scalata al potere e al successo, è diventata una via in giù, dove tutti beneficiano della grandezza di uno. Chi è grande nel servizio, è grande lui e fa grandi gli altri: anziché innalzarsi sopra gli altri, innalza gli altri con sè.
Un esempio è proprio Madre Teresa di Calcutta, che in questa domenica il Papa porta agli altari. Lei è stata certamente una "prima donna". Poco più alta di un metro, è sicuramente la donna più famosa nel mondo, che ha vinto più di tutti premi e riconoscimenti nella sua vita. Al suo funerale erano presenti i capi di stato e i grandi della terra, ma la sua grandezza è stata a beneficio di milioni di persone, una benedizione in tutto il mondo.
"Se vuoi essere il primo, sii l'ultimo, il servo di tutti..." Il primato che ci propone Gesù è il primato dell'amore. Chi più ama (serve) più è grande, di quella grandezza che non dà il mondo, ma quella grandezza che il mondo riconosce perché rimane per la vita eterna.
"Se vuoi essere il primo, sull'esempio di Madre Teresa,
ama gli 840 milioni di uomini malnutriti;
ama il miliardo e 600 milioni di analfabeti,
che non sanno leggere il proprio nome...
ama il miliardo e duecento milioni di persone senza acqua potabile;
ama i poveri senza casa, senza medicine, senza dignità..."
Madre Teresa non faceva grandi discorsi, ma le sue parole sapevano raggiungere in profondità: "Quando moriremo, ella diceva, non saremo giudicati in base alla quantità di lavoro compiuto, ma in base all'amore che vi avremo messo. E questo amore deve risultare dal sacrificio di sè ed essere sentito fino a far male..."
"Se vuoi essere il primo, sii il servo di tutti..." Concludiamo con queste parole di Madre Teresa scritte sul muro si una casa a Calcutta che accoglie i bambini che nessuno vuole:
"L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico, NON IMPORTA, AMALO.
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici, NON IMPORTA, FA' IL BENE.
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici, NON IMPORTA, REALIZZALI.
Il bene che fai verrà domani dimenticato, NON IMPORTA, FA' IL BENE.
L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile, NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO.
Quello che hai costruito può essere distrutto in un attimo, NON IMPORTA, COSTRUISCI.
Se aiuti la gente, se ne risentirà, NON IMPORTA, AIUTALA.
Dà al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci, NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE."
"Se vuoi essere il primo... sii il servo di tutti... "
Con queste parole ti auguriamo una buona Giornata Missionaria Mondiale.