Omelia (27-09-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Luca 9,51 "Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme." Lc 9,51 Come vivere questa parola? Nel Vangelo di oggi, Gesù si mette decisamente per la strada che porta a Gerusalemme, cammino che segna il suo ritorno al Padre che lo ha mandato per compiere la missione di salvezza per tutta l'umanità. Gesù aveva scelto i dodici per associarli alla sua missione e gradualmente li invita a conoscere il mistero della sua identità. Luca mette in evidenza, nella prima parte del suo vangelo, come Gesù li ammaestra all'ascolto della Parola di Dio non solo con le orecchie del corpo ma anche del cuore. In questo brano, Gesù, come molti profeti e lo stesso Giovanni Battista, deve affrontare il rifiuto; oggi il rifiuto da parte di un villaggio Samaritano, necessario passaggio per giungere a Gerusalemme. Gli apostoli sono sdegnati di fronte a questo affronto e non capiscono che anche essi rifiutano quel Gesù che si dimostra vulnerabile mentre parla loro della sua passione e morte a Gerusalemme; essi sognano ancora un Messia forte e vittorioso; non riescono a comprendere un Dio che si fa carne per vivere tra gli uomini nell'umile servizio, fino a dare la vita per essi. Ci vuole la lavanda dei piedi nell'ultima cena, la crocifissione e la resurrezione per farli intravedere chi è Gesù. Per Giacomo e Giovanni bisogna castigare il villaggio con violenza, ma Gesù li rimprovera; lo zelo senza discernimento è contrario al suo Spirito e distrugge invece di costruire. Poi si mettono in cammino per condividere con altri villaggi della Samaria. Oggi, nel silenzio del mio cuore, anch'io posso chiedermi se conosco veramente Gesù o se ci sono dei blocchi che mi impediscono di conoscerlo nella sua realtà profonda. Se conosco Gesù come il Figlio del Dio Vivente, posso mettermi con piena fiducia a seguirlo, anche per la strada che porta a Gerusalemme e aldilà. Non mi lascerò bloccare dalla mia natura limitata, ma mi aprirò sempre più alla sua misericordia illimitata. Signore Gesù, apri i miei occhi a vedere in te la piccolezza di Dio che è la tua vera grandezza. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo! Le parole di un santo Non guardare se la via è stretta o difficile, ma soltanto dove conduce. J. H. Newman |