Omelia (15-10-2011) |
Movimento Apostolico - rito romano |
Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire Quando si parla di peccato contro lo Spirito Santo quasi nessuno sa cosa esso sia e molti ignorano perché esso non sarà mai perdonato né in questa vita e né in quella futura. La Chiesa maestra nella verità del Vangelo ed esperta nelle cose di Dio, ha specificato la natura di questo peccato e così lo ha classificato in sei diramazioni: "Disperazione della salvezza; presunzione di salvarsi senza merito; impugnare la verità conosciuta; invidia della altrui grazia; ostinazione nei peccati; impenitenza finale". Sono sei le modalità, ma in fondo esso è uno solo: il disprezzo e la distruzione in noi e negli altri della grazia e della verità di Cristo Gesù. Disperazione della salvezza: è il peccato di Caino e di Giuda. Non hanno chiesto perdono al Signore per la loro colpa. Si sono disperati, ma non si sono rivolti al Signore. Senza la richiesta di perdono, nella conversione e nel pentimento, Dio non può elargire la sua grazia, il suo perdono, la sua misericordia. Presunzione di salvarsi senza merito: è il peccato di sempre, ma in modo particolare dei nostri giorni. Tutti oggi si credono salvati, ma non fanno nulla per esserlo. Senza conversione, penitenza, emendazione della propria vita, vita di fede, speranza, carità, non c'è salvezza. Chi cammina di peccato in peccato e presume di essere già salvato, è già nella perdizione eterna, perché mai si emenderà, mai si pentirà, mai ritornerà a Dio, mai farà qualcosa per la salvezza della sua anima. Impugnare la verità conosciuta: è il peccato che oggi Gesù condanna. I farisei combattono, ostacolano, distruggono il cammino della divina verità nei cuori. Così facendo compiono una vera opera diabolica. Sono collaboratori di Satana e non di Dio. La loro anima è giù nell'inferno con il diavolo. Si attende solo che vi finisca il loro corpo. Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato. Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire». Invidia della altrui grazia: si priva Dio della sua libertà di elargire i suoi doni di grazia e di verità, di profezia e di ministero secondo il suo imperscrutabile disegno di amore e di salvezza per il genere umano. Lo si combatte in tutti coloro che sono i portatori dei dono divini, giungendo fino all'uccisione, al martirio degli strumenti eletti del Signore. È stato questo il peccato dei Giudei, secondo il Vangelo di Giovanni. Gesù fu consegnato a Pilato per invidia, per volontà satanica di annientarlo perché scomodo. Ostinazione nei peccati: è il peccato di tutti coloro che continuano tranquillamente a peccare, senza alcuna volontà di smetterla, convertendosi e credendo nel Vangelo. Chi si ostina a peccare ha già la sua anima nell'inferno. È un dannato già in questa vita. Impenitenza finale: è la volontà di morire nel peccato, nell'inimicizia con il Signore, lontano dalla sua grazia, senza il suo perdono. Questo peccato ratifica una vita vissuta senza Dio. Si è senza Dio sulla terra, si rimarrà senza anche nell'eternità. Si pecca contro il Figlio dell'uomo quando non si comprende il suo mistero e per fragilità non lo si accoglie, lasciando però ogni spazio sia nel nostro che nell'altrui cuore affinché, tutti coloro che lo desiderano, possano lasciarsi rinnovare da esso. Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, aiutateci a non peccare |