Omelia (15-08-2011) |
don Luciano Cantini |
Il sussulto dell'esultanza La fretta della Fede ha fatto alzare Maria e raggiungere la casa di Elisabetta. Quella stessa Fede che, all'angelo, ha fatto dire "eccomi" in un dono generoso della sua vita, l'ha messa in cammino. Perché la Fede non è una mera accettazione passiva di qualcosa che non si comprende nell'attesa della rivelazione definitiva alla fine dei tempi. La Fede è energia dinamica che ci mette in azione, ci sprona a cercare, approfondire, capire. La Fede non si accontenta di quanto ha percepito: è attiva disponibilità ad accogliere quello che Dio vorrà ancora farci comprendere. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo Dio non delude le attese dell'uomo che lo cerca con tanta forza ed impegno. Come Maria raggiunge Elisabetta lo Spirito Santo colma le due donne oltre la misura umana e dalle loro bocche è proclamata una parola umana di lode ed una Parola di rivelazione. Queste due donne raccontano, nella loro maternità incipiente, la forza dello Spirito che sta modellando la Creazione secondo un Disegno che supera il tempo e lo spazio ed in qualche modo ci raggiunge. L'intima umanità di queste donne ci racconta l'opera di Dio che le precede, l'accompagna e va oltre la misura del tempo per raggiungere ciascuno di noi. «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!» Elisabetta porta in sé la storia delle attese di tutto il popolo d'Israele, il mutismo di Zaccaria ne è il segno, il sussulto di Giovanni nel grembo della madre diventa grido di benezione. Maria è "benedetta", oggetto dell'azione di Dio, e diventa "benedizione". L'elezione di Maria "tra tutte le donne" è benedizione per gli esseri nuovi, gli umili, dimenticati e marginali in Israele. «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva». Dal profondo del cuore di Maria nasce la lode per la grandezza di Dio. Quella Fede che aveva fatto alzare Maria esplode in un grido di esultanza, è un grido universale che va oltre il tempo «D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata». Maria si scopre oggetto dell'Amore scofinato di Dio «Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome». Quella piccola donna si scopre al centro della storia del suo popolo e di tutta l'umanità. Cio che Dio ha fatto per Lei è quanto ha fatto per il suo popolo. Le Grandi cose che Dio compie sono le liberazioni e le vittorie, è la fedeltà alla sua Misericordia. Maria passa dall'io individuale al plurale, la sua esperienza di Dio è esperienza del suo popolo e della umanità. Il piccolo seme che Maria custodisce in grembo assume la dimenzione universale della salvezza. Maria ci fa dono di questa esperienza esaltante ed illuminante. |