Omelia (26-10-2011)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Luca 13,29

Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio
Lc 13,29


Come vivere questa parola?

Il regno di Dio è fra noi!

Nel capitolo 11, Luca ha svelato ai discepoli la figliolanza divina in Gesù, poi, nel capitolo seguente, egli invita il discepolo ad essere lievito per fermentare la farina del mondo; nel Vangelo di oggi c'è l'invito a vivere la propria esistenza come spazio-tempo, datoci come regalo da Dio, per convertirci. Il momento presente è l'occasione per cambiare la vita, per prendere un'altra direzione, per allontanarci da ciò che impedisce l'amicizia autentica con Dio: il peccato e le abitudini che ostacolano la nostra crescita in Cristo.

Entrare nel regno non è un passaggio automatico e non è riservato a certe categorie di persone. E' un invito che esige la libera, decisa volontà e perseveranza di ognuno. Gesù dice infatti, "sforzatevi" ad entrare per la porta stretta: Gesù è la porta che apre la Via verso il Padre, è lui che ci salva, sia che si arriva dall'oriente o dall'occidente. La porta è stretta perché chi entra lascia tutto il bagaglio di beni materiali fuori, persino il proprio ‘falso io' ormai vinto dall'amore. Colui che si riconosce peccatore, si converte, alimenta la fiducia nel Padre e nel Figlio suo Gesù, e può entrare così nel regno. In altre parole si può dire che la porta è larghissima perché a nessuno è vietata: è aperta a tutti senza eccezione.

Nella mia pausa contemplativa, oggi, rifletto nel cuore sulle parole di Gesù: "Non so da dove siete" per esaminare la mia appartenenza a lui e al regno. C'è qualcosa nella mia vita che mi impedisce di avvicinarlo o a conoscerlo sempre di più?

Signore Gesù, mio Salvatore, aiutami ad accettare che ho bisogno di te. Abbi pietà di me! Gesù mio fratello, guidami verso il tuo regno di amore e di pace.

La voce di un santo fondatore

Tutto il nostro impegno deve essere per guadagnare il cielo; il resto non è che puro perdi-tempo.
San Vincent de Paul