Omelia (28-10-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Efesini 2,21 In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito. Ef 2,21 Come vivere questa parola? Oggi festeggiamo gli apostoli Simone, chiamato zelota e Giuda di Giacomo. Il Vangelo ci racconta che Gesù ha passato la notte in preghiera, in comunione con il Padre prima di chiamare per nome uno per uno, dodici fra i discepoli. È una scelta autorevole che forse sorprende. La missione che Gesù stesso ha ricevuto, un mandato universale, viene consegnato a uomini piuttosto modesti di doti, la maggioranza semplici pescatori. Questo è lo stile di Dio: prende ciò che è piccolo e umile, forse per assicurare che l'uomo non può vantarsi del progetto come una sua creazione; e forse anche per rivelare il progetto poco per volta secondo la capacità dell'uomo di accoglierlo, rispettando la sua libertà. La chiamata non è pegno di fedeltà; questa dipende in gran parte dalla libertà di ciascuno. Fin dall'inizio, la Chiesa è nelle mani di uomini che cercano comunione con Dio e fra di loro ma sono anche capaci di negare e tradire Cristo. Pur tuttavia, la Chiesa nasce da Dio, dalla comunione fra Gesù e il Padre e la forza e lo sviluppo della Chiesa è sempre opera di Dio. Nella mia pausa di contemplazione mi situo fra la folla che si accosta per ascoltare Gesù e essere guarita. Egli mi guarda nel cuore, mi chiama e mi sento attratto da lui e gradualmente entro in comunione di vita con lui, diventando anch'io suo discepolo. Signore Gesù, insegnami a pregare, a parlare con te nell'intimo del cuore, a lasciarmi amare da te! La voce di un grande guida spirituale Lo Spirito è dentro di noi, è la forza di Gesù operante in noi. E' lui che guida la Chiesa di tutti i tempi perché riviva le intenzioni di Gesù e compia il suo stessocammino. Che è soprattutto una via di povertà, di umiltà, di distacco. Carlo Maria Martini |